venerdì 12 aprile 2019

Shazam! - La mia recensione onesta

aprile 12, 2019 0 Comments

Prologo


Mercoledì scorso, approfittando della possibilità offerta dall'UCI Cinema più vicino di poter gustare un film in lingua originale, mi decido di seguire il mio ragazzo nell'idea di dare una possibilità a Shazam.
Premetto che partivo da dei pregiudizi (termine da intendersi in maniera puramente letterale, ossia che avevo dei pensieri pregressi alla visione della pellicola, non che l'avessi già giudicato male prima di vederlo) dicotomici: da un lato mi fa sempre piacere vedere sul grande schermo qualcosa della DC, che mi è sempre cara; dall'altro avevo il timore che si trattasse di un film forzatamente ironico, quasi da sembrare "stupido" (o "cazzone" se voglio togliere ogni tabù).
A me, che ancora mal digerisco il Deadpool della concorrenza, questo terribile sospetto attanagliava.

L'esperienza del film original version


Era la prima volta che riuscivo ad essere libera in uno dei giorni di programmazione in lingua originale e che il film fosse nelle mie corde, altrimenti avrei già usufruito di questa possibilità già da tempo. Io sarò anche una purista antipatica, ma se un film nasce in una lingua, voglio vederlo almeno una volta in quella lingua. E non parlo solo dell'inglese, ma di qualunque idioma possibile: un film italiano lo vedrei in italiano, così come La Casa De Papel ho preferito vederla interamente in spagnolo, giusto per fare un esempio.
Nel cinema della mia città, nel giorno dedicato a Shazam in versione originale, eravamo in 5. Cinque. Bello perchè la sala era tutta nostra, triste perchè nelle altre sale ho visto entrare decine di spettatori.
Eppure l'esperienza è bellissima! Sembra di essere alla prima internazionale della pellicola, oppure sul divano di casa, versione extra-lusso, a godersi i dialoghi così come sono nati (lo ribadisco, la mia non è una preferenza di lingua, ma il voler ascoltare battute, modi di dire, giochi di parole e quant'altro così come regista e sceneggiatori li hanno pensati).
Non ho ancora precisato uno dei dettagli più importanti di tutta l'esperienza Original Version dell'UCI Cinema: i sottotitoli ci sono e sono in italiano. In questo modo anche se avete il timore della lingua straniera, potete godervi il film in tranquillità.
Il cinema "sotto casa" in cui sono andata io, pagando regolarmente il biglietto (a scanso di equivoci) è il Palariviera di San Benedetto del Tronto.

Shazam!


Ma veniamo ora al nocciolo dell'intera questione, la mia sincera ed onesta opinione su uno dei film più attesi del 2019 in casa DC-Warner Bros: Shazam, il potente mago che un tempo rispondeva al nome di Captain Marvel (leggere per credere). Fin da quando fu confermato Zachary Levi nel ruolo del protagonista, il mio naso ha iniziato a storcersi. Un attore bravo, ma che giudicavo inadatto a quel ruolo, e che da subito diede l'idea che il film avesse un tono forse un po' troppo scansonato. Ma la possibilità di redenzione (e di smentire i miei pregiudizi) non si nega a nessuno, così mi son turata il naso e ho aspettato di vedere come andava.



La storia è simile a quella cartacea. Il povero Billy Batson, ennesimo orfano protagonista di avventure DC Comics, alla ricerca disperata della donna che lo mise al mondo, finisce nell'ennesima casa famiglia, a Filadelfia. Il suo goffo e nemmeno eccessivamente altruista tentativo di salvare uno dei suoi nuovi fratelli dalla violenza di due bulli viene notato da un vecchissimo mago, da tempo immemore custode di un incredibile potere. In realtà il brav'uomo cercava da tempo un degno erede dei suoi poteri, ma tutti i possibili candidati lo avevano deluso. Uno di loro, deluso dal rifiuto del mago di considerarlo degno, dedicherà la sua intera esistenza a vendicarsi, riuscendo a liberare i peccati che il mago teneva imprigionati, acquisendone tutto il potere. Thaddeus Sivana, questo il nome del rancoroso ex bambino indegno, è diventato ora una minaccia per il pianeta.
Billy diventa quindi, suo malgrado, l'ultima speranza dell'intera umanità, l'unico sulla carta capace di contrastare la forza dei sette peccati capitali, incarnati da altrettanti mostri feroci.
Ma Billy è tutto fuorchè un eroe e per molto tempo continuerà a comportarsi come il quindicenne immaturo che era prima di incontrare il mago Shazam. Sarà solo quando tutto si complicherà che dovrà dimostrare, prima di tutto a se stesso, di essere degno di incarnare i principali poteri delle divinità greche antiche.


Lontano anni luce dal freddo denterminismo di un giovane Bruce Wayne ma anche dal nobile animo dell'ultimo figlio di Kripton Superman, Billy deve imparare a diventare un eroe in tutta fretta. La sua nemesi infatti, ha passato decenni a tramare e pianificare la sua vendetta, mentre lui ha appena iniziato a sperimentare la super-forza e la super-velocità.

Shazam, inteso come questo film, è infatti la storia del viaggio interiore di Billy alla ricerca di quella stabilità, quella pace che solo una famiglia senza legami di sangue riuscirà a dargli. Un viaggio simile ma opposto a quello di Thaddeus, che impiegherà una vita per liberarsi finalmente del fardello della sua famiglia, non un rifugio ed uno stimolo, ma un qualcosa di più simile ad una prigione per lui.
Per me non è stato difficile simpatizzare per il povero dottor Sivana, umiliato, maltrattato, escluso da chi avrebbe dovuto donargli affetto, e finito per dedicare ogni energia alla vendetta nei confronti di un attempato stregone. Sivana merita di assaggiare il potere dell'Occhio dei Peccati, meritava di sentirsi importante tanto quanto il buon Billy meritava di trovare un porto sicuro da cui far salpare finalmente la sua vita. Eppure l'eroe non è Sivana, ma il ragazzino ingenuo.

Il mio giudizio onesto sul film


Inizio con dire che i miei timori iniziali sul tono del film erano in gran parte fondati: Shazam si discosta totalmente dagli standard cupi a cui il binomio Warner-DC ci ha abituati e lo fa ancor più sfacciatamente di quanto ha fatto Aquaman lo scorso anno. Lo Shazam di Levi è un bambinone a tutti gli effetti e dimostra, se possibile, ancora meno anni dello stesso Billy. Fasciato nella sua tuta rossa aderente (e molto imbottita nella parte superiore, nonostante il gran lavoro in palestra del buon Zachary), l'eroe che potrebbe competere in forza e potenza con Superman non esce mai dal suo ruolo di bambinone con i poteri. E proprio a Superman, questo Shazam sembra somigliare fin troppo: nel suo scoprire i poteri, nel suo trovare rifugio e forza nella famiglia, nell'invidia del cattivo di turno verso di lui.



Shazam non è una pellicola per riflettere, ma per passare due ore spensierate se vi piacciono le commedie vecchio stile. Gag sul giocare a fare gli adulti, battute sui supereroi, slogan da fumetto e poco più, mentre l'unico personaggio di spessore, in questo caso il cattivo della situazione, affronta i suoi demoni e ne esce vincitore per un tempo talmente breve, che non può che fare tenerezza.
Forse devo mettermi l'anima in pace. Il cavaliere oscuro ed il dio caduto dovranno lasciar spazio a capelloni che rivendicano il trono di Altantide a suon di battute e bambini che lanciano fulmini dalle mani. La Warner ha cambiato rotta e devo farmene una ragione.
Eppure questo tono così esplicitamente scanzonato non mi attrae, non mi prende come invece sembra fare con il grande pubblico.

Eppure qualcosa ho apprezzato, da fan di lungo termine, sono i continui riferimenti ad altri supereroi, alla questione del nome da dare al supereroe (ve l'ho detto all'inizio che nasce come Captan Marvel), alla cultura pop. Basta questo a farmi promuovere un film durante il quale ho più allargato le braccia sconsolata che sorriso di cuore? No.

Il mio voto complessivo? 6. La sufficienza è meritata per il fatto che le due ore di film non pesano, il villain è degno di empatia (e somiglia a Lex Luthor - non solo per la pettinatura). Gli effetti speciali non sono però degni del 2019 e sembrano lontanissimi da quelli di Aquaman.



Però l'esperienza del cinema in lingua originale mi ha conquistata, ci tornerò sicuramente!

domenica 24 marzo 2019

PRE-biotici o PRO-biotici - ci servono davvero?

marzo 24, 2019 0 Comments


Simili solo nel nome


Hanno un nome talmente simile da generare confusione e fraintendimenti, eppure sono un qualcosa di profondamente diverso l'uno dall'altro. Oggi siamo qui con questo post per cercare di chiarirci le idee e scegliere il meglio per la nostra salute.
Il nome PROBIOTICO deriva dal greco pro-bios, che suona in italiano come "a favore della vita". Il termine si riferisce a ceppi vivi ed attivi di microrganismi, sostanzialmente batteri.
Un PREBIOTICO è invece una sostanza naturalmente presente in alcuni alimenti, in grado di promuovere la crescita di una o più specie batteriche probiotiche. Si tratta, sostanzialmente, del nutrimento di un organismo probiotico.

La Microflora Intestinale


La microflora intestinale umana è molto abbondante e complessa. Si compone di almeno 400 specie diverse di microrganismi, in grado di agire in sinergia per migliorare salute ed efficienza del nostro tratto digerente. Sono quasi tutti bacilli Gram-negativi strettamente anaerobi. I membri di questa microflora possono essere distinti in due gruppi: quello dei cocchi (dalla forma tondeggiante) e quello dei bacilli (dalla forma allungata). Tra i cocchi più comuni troviamo Streptococchi ed Enterococchi, mentre i bacilli più numerosi e conosciuti sono i Lactobacilli ed i Bifidobatteri.
La zona del nostro intestino maggiormente colonizzata da questi batteri é il colon.

I Probiotici


Per essere definibile probiotico, un ceppo che abbiamo indicato poche righe fa come vivo ed attivo, deve necessariamente possedere altre caratteristiche specifiche. Un probiotico deve essere normalmente presente nel nostro intestino, deve resistere alle aggressioni del processo digestivo ed arrivare integro al colon, deve essere in grado di aderire e colonizzare le cellule enteriche, non deve provocare reazioni immunitarie o allergiche, ma anzi apportare benefici per la salute umana.
Tipicamente, i probiotici più diffusi negli integratori e nei prodotti fermentati commerciali appartengono ai generi Lactobacillus e Bifidobacterium. Tra i lactobacilli troviamo frequentemente specie come L. casei, L. acidophilus e L. johnsonii mentre tra i lactobacilli possiamo citare B. animalis, B. breve, B. lactis.


I Prebiotici


Un prebiotico é invece una sostanza non digeribile, che deve giungere integra fino al batterio che se ne dovrà poi nutrire. Fanno parte della categoria dei prebiotici le fibre idrosolubili, i beta-glucani, i fructani, gli oligofruttosaccaridi, gli oligosaccaridi della soia, l’inulina, il lattulosio.
Sono presenti non solo all’interno degli integratori in commercio, ma anche in molti alimenti comuni sulle nostre tavole, come farina di frumento, germe di grano, cicoria, cipolla, porri, banane, carciofi, miele e fagioli.
La loro funzione é, come accennato, quella di fornire nutrimento per i ceppi probiotici, assicurandone la vitalità e quindi, favorire la loro funzione benefica principale, ossia quella di aiutarci a digerire determinati nutrienti e produrre vitamine importanti per la nostra salute.

A cosa servono?


Ad oggi, non vi sono in letteratura degli studi specifici che abbiano stabilito con esattezza l'efficacia sulla salute umana. Esistono però numerosissimi studi sui meccanismi di azione di questi batteri e, più in generale, sull'importanza della salute della flora batterica intestinale sulla nostra salute.
Sappiamo che l'azione principale dei probiotici é quella di contrastare la proliferazione dei patogeni (secondo il meccanismo biologico della competizione per il substrato e per un processo di acidificazione dell’ambiente intestinale dovuto alla fermentazione), a cui va aggiunta quella già accennata di produrre nutrienti per l’organismo (vitamine).

Nei bambini può essere utile l’assunzione di probiotici per contrastare gli effetti delle infezioni intestinali, mentre nell’adulto sono consigliati per ristabilire l’equilibrio della flora intestinale compromesso per una qualsiasi ragione (tipicamente in seguito ad una terapia antibiotica o ad un cambio radicale nella dieta).

Per potersi rivelare efficaci, i probiotici devono essere assunti sempre a stomaco vuoto e per non meno di 3-4 settimane. La dose giornaliera consigliata é di almeno un miliardo di batteri, una quota difficilmente raggiungibile con la sola dieta. Per questo sono consigliati degli integratori appositi, da scegliere per la quantità e la tipologia di ceppi contenuti e la concentrazione degli stessi.


E come sempre, vi lascio anche il video, in cui affronto il medesimo argomento. Il video è in collaborazione con l'azienda Natural For Care.



lunedì 11 marzo 2019

Microplastiche e Nanoplastiche - il problema da non sottovalutare

marzo 11, 2019 0 Comments

Il nostro bellissimo Pianeta Blu


La nostra bella Terra è conosciuta anche come il Pianeta Blu, perché ad osservarla dall'alto é evidente la proporzione 70:30 tra acqua e terre emerse. Siamo un pianeta a prevalenza liquido, e così é bene che sia, dato che proprio dall'acqua é nata la "vita terrestre" così come la conosciamo e sempre da essa dipende la sopravvivenza dell'intero pianeta.
Eppure questo Homo sapiens sapiens che ha colonizzato ogni angolo di suolo senza badare alle conseguenze, continua imperturbato a mettere a repentaglio questa immensa ricchezza biologica con una serie di comportamenti ed abitudini irresponsabili ed egoisti.


La Plastica


Il centro dell'intera questione pare essere un materiale sintetico di diversa origine, ma che principalmente ricaviamo dal petrolio e che conosciamo genericamente come plastica. La sua diffusione nel corso del secolo scorso deriva dal basso costo e dalla sua resistenza e versatilità. Eppure proprio la sua durabilità, che l'ha resa popolare e spesso insostituibile, é la causa principale anche del suo forte impatto ambientale. Una volta servito il suo scopo, se non differenziamo e smaltiamo correttamente) i rifiuti in plastica, rischiamo di riempire le discariche di un qualcosa che impiegherà centinaia di anni (nelle ipotesi più rosee) per decomporsi. Ma soprattutto, il rischio é quello che questa plastica, rifiuto dopo rifiuto, finisca per arrivare nei nostri mari.

Le Microplastiche e le Nanoplastiche

Si tratta di quelle particelle plastiche di dimensioni comprese tra 0,1 e 5000 micron (µ) chiamate microplastiche e da quelle che vanno da 0,001 a 0,1 micron, ossia da 1 a 100 nanometri, conosciute come nanoplastiche.
Queste particelle derivano dalla frammentazione di rifiuti più grandi oppure possono essere prodotte già di queste dimensioni. Le principali fonti di microplastiche sono le produzioni industriali, soprattutto cosmetica ed abbigliamento.

Pacific Trash Vortex ed i suoi fratelli


Galleggiando sulla superficie e sospinta dalle correnti marine, questi rifiuti plastici tendono a radunarsi ed accumularsi, fino a formare delle vere e proprie isole. La più evidente e famosa é senza dubbio quella presente nell'Oceano Pacifico, chiamata Pacific Trash Vortex. Ha iniziato a formarsi negli anni '80 e ad oggi può vantare un'estensione variabile in base alle condizioni delle correnti, da 700.000 km² fino a più di 10 milioni di km² pari a più della superficie degli Stati Uniti d’America.
Sono numeri da capogiro, che dovrebbero smuovere le coscienze di tutti, a partire da politici e grandi industriali, fino al singolo cittadino.
Eppure il Pacific Trash Vortex non é la sola isola galleggiante che esiste. Una la abbiamo quasi in Italia, avvistata recentemente al largo della Corsica e tante altre più piccole sono sparse per i mari.

Quali sono i rischi?

Al di là dell'ovvia questione che isole galleggianti di plastica rovinano il paesaggio dei nostri bellissimi mari, il vero problema risiede nelle conseguenze sull'ecosistema marino. I rifiuti plastici di dimensioni più grandi, che vediamo galleggiare ed accumularsi, provocano qualcosa di estremamente pericoloso: tolgono la luce all'ambiente sottostante, provocando profonde alterazioni nel ciclo vitale delle piante acquatiche e degli organismi animali che vivono vicino alla superficie. Ma data la vastità del problema, non dobbiamo sottovalutare anche l'impatto della diminuzione del ricambio di ossigeno dovuta a questa ingombrante presenza. L'ossigeno é infatti tanto importante per noi animali terrestri quanto per la fauna acquatica.

E se tutto ciò non vi dovesse sembrare abbastanza serio e rilevante, sappiate che si tratta solo della punta dell'iceberg dell'intera questione.
La problematica più grave é diretta conseguenza delle particelle plastiche invisibili o poco visibili ad occhio umano, quelle che entrano con estrema facilità nella catena alimentare di pesci e molluschi, accumulandosi incessantemente nell’apparato digerente fino a provocare anche la morte dell’animale.
Quando anche noi, all'apice della catena (o meglio, rete) alimentare, ci nutriamo di questi pesci e molluschi, rischiamo di ingerire a nostra volta una gran quantità di plastica, indigeribile anche per noi. Ma anche se non mangiamo pesce, non possiamo sentirci troppo al sicuro: recenti studi scientifici hanno dimostrato la presenza di microplastiche anche in altri alimenti, come ad esempio la birra, il miele ed il sale marino.

Cosa possiamo fare?


L'Europa ha recentemente messo al bando produzione ed utilizzo di micro e nanoplastiche, ma non possiamo escludere che nel resto del mondo vengano tutt'ora prodotte. Facciamo attenzione anche a questo quando acquistiamo prodotti che potenzialmente possono contenere minuscole particelle di plastica. Si tratta soprattutto di prodotti cosmetici, in particolare dentifrici ad azione sbiancante e cosmetici ad effetto esfoliante, come ad esempio gli scrub non naturali.
Per i rifiuti in plastica in senso lato, ricordiamoci di fare sempre attenzione ad effettuare correttamente la raccolta differenziata, in modo di minimizzare il rischio di introdurre nell'ambiente materiale plastico, che rimarrà sostanzialmente inalterato per secoli.

Per quanto riguarda il corretto smaltimento della plastica, cerchiamo di fare correttamente la raccolta differenziata, evitando accuratamente di gettare rifiuti plastici nell’ambiente, in particolare vicino ai corsi d’acqua e assolutamente evitiamo di gettare piccoli oggetti in plastica negli scarichi domestici.




venerdì 1 marzo 2019

Germi e Spazzolino da Denti - cosa c'è da sapere

marzo 01, 2019 0 Comments

Analizziamo i nostri bagni

Ci sembra talmente logico associare al concetto di germi e sporco il bagno di casa. In fondo è lì che ci laviamo se ci sentiamo "sporchi" e sempre lì espletiamo i nostri bisogni corporali. In quella stanza laviamo anche vestiti ed oggetti dall'odore poco rassicurante e realizziamo intrugli vari da spalmarci addosso per mera bellezza. Eppure non so quanti di voi assocerebbero la definizione "oggetto più contaminato del bagno" allo spazzolino da denti, lo strumento che nella migliore delle ipotesi, viene a contatto con la nostra bocca almeno 3 volte al giorno 😨

Sarà forse per questo che i nostri dentisti e gli spot in tv ci ricordano spesso di sostituire i nostri spazzolini ogni tre mesi? Sicuramente anche per questo.

Ma la situazione è così terribile come sembra che io ve l'abbia descritta?

Lasciamo parlare i numeri


Se c'è una cosa per definizione oggettiva, sono i numeri.
Uno studio condotto dall'Università di Manchester e non più vecchio di un paio di anni, ha quantificato la presenza di batteri presenti sulla superficie di uno spazzolino da denti pari a circa 100 milioni di germi. Cento milioni.
Un numero che tradotto in altri termini, in relazione alle dimensioni medie di uno spazzolino, corrisponde a circa 2 milioni di microrganismi per centimetro quadrato.

Quando vi siete ripresi da questa notizia, pensate anche allo studio della Quinnipiac University, che ci tiene a farci sapere che non solo i nostri spazzolini sono verosimilmente pieni di germi, ma che il 60% di loro è composto da batteri fecali.
Ciò significa che gran parte dei batteri che passano continuamente dalla nostra bocca allo spazzolino e viceversa, ha origine fecale, trattandosi di germi che passano o risiedono naturalmente nel nostro intestino e che vengono rilasciati nell'ambiente nel momento della defecazione. Li troviamo sulle setole dei nostri spazzolini per un motivo tanto semplice quanto raccapricciante: la potenza del getto d'acqua dello sciacquone del nostro wc é in grado di lanciare nell'aria gocce di acqua piene di residui fecali e germi con notevole forza, tanto da farli viaggiare per il nostro bagno anche per diversi metri. Va da sé che se non chiudiamo mai il coperchio del wc quando tiriamo l'acqua e contemporaneamente lasciamo gli spazzolini della famiglia nelle vicinanze e senza protezione, questi stessi batteri non trovano particolare difficoltà ad arrivare a depositarsi proprio lì.

Oltre a tutto questo, occorre riflettere sulle modalità di conservazione degli spazzolini stessi. Evitiamo, ad esempio, di tenere gli spazzolini tutti insieme, a contatto diretto tra loro, senza protezione. La protezione deve essere sempre tenuta asciutta e pulita, così come lo spazzolino, dopo ogni utilizzo, va sciacquato accuratamente e con altrettanta cura asciugato. Facciamo sempre attenzione a riporre lo spazzolino il più asciutto possibile, perché é proprio l'umidità la variabile fondamentale per la proliferazione batterica. È infatti proprio in presenza di acqua che i germi sopravvivono e si riproducono con estrema facilità, soprattutto se non laviamo bene la testina dello spazzolino e rimangono residui di cibo tra una setola e l'altra, cibo prediletto dai batteri.

Cos'altro possiamo fare?


Al di là delle precauzioni appena menzionate, da ricordare ogni giorno e da diffondere a parenti e conoscenti, possiamo sostituire con frequenza i nostri spazzolini e, una volta ogni tanto, effettuare cicli di lavaggi con una soluzione composta da acqua calda e succo di limone (o aceto). Lasciamo immerse le setole dello spazzolino per qualche minuto e poi sciacquiamo (ed asciughiamo) bene il tutto prima di riporlo.

Ho parlato di questo argomento anche in un video realizzato in collaborazione con l'azienda Natural For Care, che vi lascio qui se vi fa piacere che vi dica le stesse cose ma in video (e condividete se vi sembra interessante).


Puoi anche leggere articolo e vedere il video sulla pagina facebook dell'azienda

giovedì 28 febbraio 2019

Bagnoschiuma Naturaverde Avena & Mandorle dolci BIO - cosa ne penso

febbraio 28, 2019 0 Comments


Probabilmente ero l'ultima donna sulla faccia della terra a non aver ancora provato i prodotti del marchio Naturaverde, azienda made in Italy con sede operativa addirittura a due passi da me (chissà se necessitano di un biologo...).
Il fatto é che li ho visti spesso da Acqua&Sapone, ma vuoi la fretta, vuoi che di solito entro con i soldi contati perchè so già cosa prendere, non mi ero mai soffermata troppo su questo brand. Peggio per me, perché il giorno in cui ero rimasta a corto di docciaschiuma e ho deciso di dedicare cinque minuti del mio tempo ad osservare meglio tra gli scaffali, ho scoperto qualcosa di davvero bellissimo!

Ho acquistato due bagnoschiuma di questo brand, ma oggi vi parlerò solo del primo che ho provato, per potergli dare la giusta importanza (e per prenotare un altro articolo, of course!).

Il Prodotto



Un bagnoschiuma che promette delicatezza e nutrimento, in virtù della presenza dell'olio di mandorle dolci e dell'avena.  La confezione é decisamente classica ma colpisce soprattutto per la bellezza dell'immagine e per i toni dell'azzurro (anche l'altro bagnoschiuma ha un colore distintivo davvero bello).

Cosa dice l'azienda


Sul sito ufficiale, nella pagina dedicata a questo bagnoschiuma, possiamo leggere:

Avena & Mandorle dolci BIO
Rilassati ogni giorno con il Bagnoschiuma Supreme Silk Naturaverde. La sua formula arricchita con Estratto di Mandorle Dolci Bio e d’Avena Bio, dalle note proprietà addolcenti, deterge e idrata la pelle secca e sensibile, lasciandola morbida, setosa e piacevolmente profumata.

INCI


AQUA (water)
SODIUM LAURETH SULFATE
COCAMIDOPROPYL BETAINE
SODIUM CHLORIDE
GLYCERIN
SODIUM LAUROYL GLUTAMATE
COCO-GLUCOSIDE
GLYCERYL OLEATE
POLYQUATERNIUM-7
BUTYLENE GLYCOL
STYRENE/ACRYLATES COPOLYMER
PRUNUS AMYGDALUS DULCIS SEED EXTRACT
AVENA SATIVA BRAN EXTRACT
CITRUS ACID
TETRASODIUM EDTA
METHYLISOTHIAZOLINONE
METHYLCHLOROISOTHIAZOLINONE
PARFUM
HEXYL CINNAMAL

La Mia Esperienza

La prima cosa che mi ha colpito di questo prodotto è l'intenso profumo di mandorle che emana anche solo aprendo il tappo. Un profumo dolcissimo, che sa di coccola. Ma da solo, un buon profumo non basta a farmi apprezzare un bagnoschiuma. 
Messo alla prova sulla mia pelle ultra-secca del corpo, si è comportato molto più che bene: la sua schiuma è delicata e non invadente, e lascia la pelle abbastanza morbida e molto profumata.
Questo non significa che siamo di fronte ad un bagnoschiuma talmente idratante da evitare di riempirmi di crema idratante, ma abbastanza idratante da lasciare una piacevole sensazione addosso.
Lo promuovo anche per la questione delicatezza: come altri prodotti a base di avena che ho provato in passato, l'effetto sulla mia pelle si avverte: utilizzare questo bagnoschiuma è un vero piacere per tutti e fa bene l'azienda a descrivere questo prodotto come adatto a pelle secca o sensibile.
L'INCI non farà impazzire tutti, ma se volete dare comunque una possibilità a Naturaverde, potete provare la linea Naturaverde Bio (che a questo punto mi incuriosisce molto).

martedì 18 dicembre 2018

Un eyeliner Focallure? Perchè no!

dicembre 18, 2018 0 Comments



Tutto è partito da un regalo…

Chi mi è vicino tutti i santi giorni lo sa perfettamente: fare un regalo a me è cosa ben più che ardua! Fosse per me non chiederei mai nulla, e se mi chiedono cosa voglio, la risposta è al 100% “niente”. Vien da sè (oltre alla mia insopportabilità) che azzeccare il regalo giusto da fare a me ha una probabilità di riuscita vicina allo zero.
Ma altrettanto spesso, grazie ai regali inaspettati scopro nuovi brand e prodotti di cui poi non posso più fare a meno. E così è successo con il marchio Focallure, che tenevo d’occhio da tempo online e che mi sembrava proponesse prodotti molto belli a prezzi accessibili.

Il Prodotto

Il suo nome è All-Day Waterproof Liquid Eyeliner e lo potete ammirare in tutto il suo splendore (e con foto decisamente migliori di quelle che vi offro io) sul sito ufficiale di Focallure.
Si tratta di un eyeliner waterproof a lunga tenuta, con punta fine.
Il packaging mi fa impazzire: scatola nera con una scritta EYES in grigio molto elegante (ho anche un fondotinta ed un rossetto di Focallure, i packaging sono tutti così e mi piacciono tantissimo!).
La forma è quella di un eyeliner in penna, ma la punta è in setole sintetiche morbide, non rigide. Il colore è nero intenso.
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La Mia Esperienza

Il fatto che fosse un eyeliner in penna mi ha tranquillizzata da subito: non ho troppi problemi a tirare la linea (non mi è mai piaciuta troppo sottile, nella mia testa si deve vedere eccome!) ma con il classico pennello morbido mi sono sempre trovata male. Invece in questo caso mi è bastato shackerare per bene la penna (e all’interno c’è la classica pallina che fa rumore) e tirare la linea che più ci piace. 
Perfino io riesco a fare tutto velocemente: un tratto, due tratti ed ho finito. Questo eyeliner è fantastico: scrive da subito molto bene e mi permette di fare una bella linea corposa con la stessa facilità con cui riesco a farne una sottile per il make-up di tutti i giorni.
Nero, anzi, nerissino proprio come piace a me, sta su tutto il giorno senza perdere colore nè intensità. Scrive perfettamente anche sopra ombretti in crema (non sapete quanti eyeliner anche costosi non lo fanno, per lo meno sulla mia palpebra!) e non mi dà alcun fastidio agli occhi.
Io lo promuovo a pieni voti e lo ricomprerò sicuramente!
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lunedì 10 dicembre 2018

La nostra pelle é Acida, Basica o Neutra?

dicembre 10, 2018 0 Comments



Continuo con gli approfondimenti relativi ai video che realizzo in collaborazione con Natural For Care, azienda cosmetica specializzata in prodotti 100% naturali. Ricordo ai miei lettori che nessuno mi paga per convincervi a comprare questi prodotti, nè mai vi dirò di comprarli a tutti i costi. Anzi, in questi video e nel mio post non si parlerà proprio dei loro prodotti, ma solo di scienza.

Perché parliamo di pH?

Nell'immaginario collettivo, anche parlando di pelle e di cosmetica, è facile partecipare a discussioni in cui si dà per scontato che un "qualcosa" acido faccia male e che sia preferibile utilizzare sulla nostra pelle qualcosa di più alcalino.

martedì 4 dicembre 2018

Vitamina C? Ne serve davvero così tanta?

dicembre 04, 2018 0 Comments


Nella mia collaborazione con l'azienda Natural For Care, mi sono anche offerta di mettere a disposizione la mia esperienza di dott.ssa in Biologia per parlare di argomenti a tema ecobio non strettamente legati ai principi attivi presenti nei loro prodotti.
Devo specificare che mi sono offerta perchè già so che arriverà qualcuno a dire che quello che scrivo non è farina del mio sacco ma sono stata pagata per lodare qualche prodotto ed invitarvi a comprare. No, io non sono pagata per queste collaborazioni, ma presto il mio nome in cambio, si spera, di visibilità. In questo specifico caso, realizzo per loro alcuni video perchè ho ricevuto dei prodotti da testare e da recensire qua e là, ma non vi sto dicendo di andare a comprarne un pallet, anche perchè nulla ci guadagnerei.
Rimane comunque un'azienda che ha creduto nelle mie capacità e io non li ringrazierò mai abbastanza.

Premesso questo, la mia intenzione è quella, da oggi in poi, di scrivere un post dettagliato sull'argomento che di volta in volta affronto per loro. Questo perchè non è nella mia natura parlare poco ed in maniera troppo sintetica di qualcosa e, non lo nascondo, per sfruttare l'argomento, che mi sono già preparata per loro.
Ultima motivazione, ma non per questo la meno importante, lo faccio perchè credo che siano argomenti che possano interessare un po' tutti.




La Vitamina C - a cosa serve in fin dei conti?

Inizio questo nuovo filone parlando della Vitamina C, conosciuta anche come Acido Ascorbico o Ascorbato, quel "qualcosa" che troviamo davvero ovunque! Un tempo era onnipresente soltanto nei prodotti contro il raffreddore, oggi la troviamo ancora nei farmaci da banco ma anche nei cosmetici e negli integratori per gli sportivi.

Questo succede perchè la vitamina C ha davvero tantissime funzioni interessanti ed utili per il nostro organismo, tra cui:

  1. il suo alto potere antiossidante naturale
  2. la sua azione riducente sul Fe che ne facilita l'assorbimento intestinale
  3. la sua partecipazione attiva alla sintesi di neurotrasmettitori
  4. ma anche degli ormoni steroidei
  5. e del collagene
  6. inoltre ha un ruolo importante contro il colesterolo 

Ve li spiego in breve tutti? Certo che si.


  1. Il grande superpotere dell'acido ascorbico è quello di essere un forte antiossidante. Funziona infatti da sistema ossidoriducente, riducendo se stesso da acido ascorbico ad acido deidroascorbico (e viceversa). In questo modo aiuta a contrastare gli effetti dei famigerati radicali liberi (uhm...forse dovrei parlare anche di loro) e del loro danno ossidativo che porta all'invecchiamento cellulare e al cedimento strutturale del collagene e di altre proteine di sostegno. Questa proprietà è importante per giustificare la presenza di vitamina c in creme e sieri antirughe per il viso. Insieme ad un altro importante composto, la vitamina E, forma un complesso antiossidante molto potente dalla forte azione antirughe;
  2. ma l'acido ascorbico non possiede proprietà riducenti esclusivamente verso se stesso. Agisce infatti anche sul Fe ferrico, che viene ridotto a ferroso, una forma più facilmente assimilabile nel nostro intestino perchè più affine con la proteina di trasporto ferritina;
  3. la noradrenalina, un neurotrasmettitore importante, viene sintetizzata grazie all’intervento della vitamina C a partire dalla dopamina;
  4. per quanto riguarda invece il ruolo nella sintesi degli ormoni steroidei, la vitamina C interviene nelle idrossilazioni che avvengono all'interno della corteccia surrenale;
  5. interviene nella sintesi del collagene mantenendo il ferro nella sua forma ridotta Fe++ e permettendo le reazioni che trasformano la lisina in idrossilisina e la prolina in idrossiprolina, precursori del collagene, una proteina importantissima sia per la bellezza della nostra pelle e per la cicatrizzazione delle ferite. 

Un accenno alla chimica - La molecola


Ho scelto di non mettere subito la parte chimica, ma la inserisco qui. Scusate, ma non si può parlare di una molecola e delle sue proprietà senza addentrarsi almeno un minimo nella chimica.

Ho già detto prima che possiamo chiamarla Vitamina C, Acido Ascorbico oppure Ascorbato, indistintamente. In realtà la molecola esiste in natura in due forme distinte, chimicamente definite enantiomeri. Le due forme sono una l'immagine speculare dell'altra e non sono sovrapponibili. Questo aspetto le rende a conti fatti due molecole semi-differenti, tanto che solo una delle due può essere chiamata vitamina C perchè ne possiede le proprietà. Si tratta del (5R)-5-[(1S)-1,2-diidrossietil]-3,4-diidrossifurano-2(5H)-one.

A dispetto del nome, la sua formula è apparentemente semplice: C6H8O6 e la sua struttura è caratterizzata da un anello lattonico.



Si presenta alla vista come un composto in polvere, di colore bianco, debolmente acido (nonostante il nome) e molto solubile in acqua.

Fonti di Vitamina C

Essendo una vitamina, per definizione è un composto di cui abbiamo assolutamente bisogno, ma che non possiamo produrre autonomamente con il nostro metabolismo. Gran parte dei mammiferi è invece in grado di sintetizzarla a partire dal glucosio, perchè in possesso dell'enzima gulonolattone ossidasi, step terminale della via biosintetica della formazione dell'acido ascorbico.
La vitamina C è però presente in molta frutta e verdura fresche, soprattutto negli agrumi e nelle verdure a foglia scura.

La semplice tabella che si trova su Wikipedia è abbastanza completa e valida per farsi un'idea della quantità relativa di vitamina C in alcuni comuni alimenti.

  • Acerola: 1300-1700 mg di Vitamina per 100g di prodotto
  • Rosa Canina: 1250 mg di Vitamina per 100g di prodotto
  • Broccoli: 110 mg di Vitamina per 100g di prodotto
  • Kiwi: 85 mg di Vitamina per 100g di prodotto
  • Arance e Limoni: 50 mg di Vitamina per 100g di prodotto
  • Mandarini: 42 mg di Vitamina per 100g di prodotto
  • Pompelmo: 40 mg di Vitamina per 100g di prodotto
  • Kaki: 23 mg di Vitamina per 100g di prodotto

Teniamo sempre conto del fatto che è una vitamina molto sensibile alle temperature, quindi se ne perde moltissima in cottura.

Metabolismo

L'acido ascorbico viene assorbito a livello dell'intestino tenue attraverso un trasporto attivo sodio-dipendente mediato dal trasportatore SVCT1 (sodium-dependent vitamin C transporter 1) situato sulle membrane (Wilson JX. Regulation of vitamin C transport. Annu Rev Nutr 2005; 25: 105-125.). Il trasportatore è sensibile alle concentrazioni di acido ascorbico, riducendo l'efficacia del trasporto in presenza di elevate concentrazioni ed aumentandola in caso di basse concentrazioni (assumendo 1g di vitamina, l'assorbimento è circa del 50% mentre a dosi di 30-180 mg l'assorbimento è di circa 80%). 

Valutazione Analitica


La valutazione della concentrazione plasmatica o nelle urine della vitamina C non è considerabile soddisfacente per valutare uno stato di carenza. Questo perchè la fonte principale di assunzione è la dieta. In genere però, queste analisi ci forniscono un dato attendibile se consideriamo il valore di 11 µmol/L come limite per non sospettare uno stato di carenza (Schleicher RL, Carroll MD, Ford ES, Lacher DA. Serum vitamin C and the prevalence of vitamin C deficiency in the United States: 2003-2004 National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES). Am J Clin Nutr 2009;90:1252-1263). Vi risparmio il calcolo matematico e gli studi di popolazione alla base di questa scelta.

La Vitamina C nei cosmetici e nell'industria alimentare

È la sua grande capacità antiossidante a rendere la vitamina C l'ingrediente principale di molti prodotti antirughe. Ricordiamoci inoltre della proprietà di coadiuvare la sintesi di collagene, anch'essa importante per le pelli mature.

Non ci dimentichiamo nemmeno che la vitamina C può aiutare la nostra pelle anche a combattere le macchie cutanee causate dall'età o dall'esposizione al sole (comprese le lentiggini, anche se io personalmente non le vorrei nascondere).

L'acido ascorbico è più presente di quanto possiate pensare anche nell'industria alimentare, sotto forma di uno dei conservanti naturali più utilizzati, identificato con la sigla E300.

La sua forza in tal senso è sempre da ricondurre alle sue proprietà antiossidanti, che evitano l'imbrunimento degli alimenti e prevengono la il deterioramento degli stessi, senza avere particolari controindicazioni.

Ma quanta ne serve?

Tenendo conto delle tabelle LARN di cui spesso mi avete sentito parlare (Livelli di Assunzione di Riferimento per la popolazione italiana) reperibili sul sito della Società Italiana di Nutrizione Umana) possiamo sintetizzare il fabbisogno medio di Vitamina C in questo modo:

  • Bambini: 25-75 mg a seconda del sesso e dell'età;
  • Uomini: 75 mg
  • Donne: 60 mg
  • Donne in gravidanza: 70 mg
  • Donne in allattamento: 90 mg

In condizioni standard, senza particolari problemi di assorbimento, non c'è assolutamente bisogno di integrare le dosi quotidiane di acido ascorbico, per diversi motivi. Prima di tutto perchè al di sopra di una determinata concentrazione, l'assorbimento della vitamina stessa subisce un brusco calo, come accennavo nel paragrafo del metabolismo. Poi perchè essa viene comunque espulsa abbastanza rapidamente a livello renale e, attenzione soprattutto su questo punto, perchè ad concentrazioni troppo elevate diventa tossica.

La vitamina C ha una bassa tossicità acuta, ma i primi disturbi legati ad un suo consumo eccessivo si manifestano con quantitativi >1g/die Questi disturbi sono generalmente gastrointestinali (diarrea, distensione addominale, flatulenza, coliche). 

Eccesso e Carenze di Vitamina C


La vitamina deve proprio il suo nome (Acido Ascorbico) al fatto che nel '700 si era notato un miglioramento delle condizioni di salute dei marinai affetti da scorbuto dopo la somministrazione di frutta e verdura fresche. Ancora oggi, lo scorbuto è una delle manifestazioni tipiche di una carenza di vitamina c. Altre manifestazioni possono essere anemia (ricordate che vi ho detto poco fa che una delle sue funzioni più importanti era legata all'assorbimento del ferro? ecco...), apatia generale ed inappetenza, caduta dei denti e sanguinamento gengivale, emorragie sottocutanee e dolori muscolari.

D'altro canto, l'eccesso di vitamina può portare problemi anche seri ai reni, con formazione di calcoli ma anche con un eccessivo accumulo di ferro. Altre manifestazioni tipiche di un eccesso di acido ascorbico sono mal di testa, crampi addominali, bruciori di stomaco e gastrite, vomito, diarrea, vertigini e vampate di calore.


 




lunedì 19 novembre 2018

Loctite Kintsuglue - La mia esperienza

novembre 19, 2018 0 Comments

Il Prodotto

È questo un momento particolarmente fortunato per me, sotto l'aspetto del test prodotti. Sono infatti stata scelta anche da Loctite e da  nuova pasta modellabile flessibile Kintsuglue, ideale per piccole riparazioni o per coltivare l'hobby del fai da te. Vi ho anticipato che si tratta di una pasta modellabile flessibile. Kintsuglue si presenta in due varianti di colore: bianco e nero, da scegliere a seconda della nostra necessità.

Nasce con l'idea ambiziosa di aiutarci a riparare qualunque cosa in casa o a rinforzare o proteggere un oggetto.



Ricevere questo prodotto mi ha fatto un immenso piacere: io sono da sempre quella imbranata che rompe spesso i fili ma sono anche molto fedele alla filosofia che riparare sia molto meglio che buttare. Vuoi per spirito ecologico, vuoi per il risparmio, ma mi sono sempre arrangiata per salvare quello che rovinavo (e penso in particolare ai cavi del cellulare e agli auricolari).



venerdì 9 novembre 2018

Nuovo Cioccolato Loacker – cosa ne penso

novembre 09, 2018 0 Comments
Ormai sono diversi anni che su queste pagine vi parlo di prodotti scoperti grazie a delle iniziative di influence marketing promosse da diverse grandi aziende. Ma mai (ancora) vi avevo parlato di prodotti dolciari, o meglio, di cioccolato.
Oggi lasciamo quindi da parte creme, prodotti bio e piccoli elettrodomestici e torniamo tutti bambini grazie allo splendido pacco Loacker che mi è stato recapitato a casa, pieno zeppo di un nuovo prodotto ultra-goloso in diverse varianti.
Ovviamente il cioccolato non era tutto per me, ma l’impatto visivo all’apertura del pacco, che ora vi dico cosa conteneva nello specifico, è stata un’esperienza bellissima:
  • 2 diversi formati di tavolette Loacker Cioccolato Specialty Napolitaner
  • 2 diversi formati di tavolette Loacker Cioccolato Specialty Dark Creme
  • 20 Loacker Choco Minis Napolitaner
  • 20 Loacker Choco Minis Dark Creme
  • 20 Loacker Choco Minis Milk Creme
  • 10 buoni sconto per l’acquisto di due tavolette Loacker a scelta, nel formato da 50g/54g/55g
  • 10 buoni sconto per l’acquisto di due tavolette Loacker a scelta, nel formato da 80g/85g/87g
Un bel bottino, no?
Ma lasciatemi spendere qualche parola su questa linea di prodotti, che ho scoperto proprio grazie a questa campagna, aver ricevuto un prestigioso riconoscimento: è stato eletto Prodotto dell’Anno 2018 (questa è la conferma, cliccate qui).

Il Cioccolato Loacker

Questo cioccolato a marchio Loacker è il risultato di un’attenta selezione e di una lavorazione delicata di ingredienti pregiati e selezionati, di origine naturale, senza coloranti, conservanti o aromi aggiunti.

L’intero assortimento comprende:
Linea Specialty
Un cuore di golosa crema avvolge la speciale croccantezza del wafer Loacker, il tutto ricoperto dal cioccolato della migliore qualità: cremoso e cioccogoloso!
  • Loacker Dark Creme. Pregiato cioccolato fondente, con un cuore di finissima crema al cacao e fragrante cialda.
  • Loacker Napolitaner. Goloso cioccolato al latte con l’inimitabile crema alle nocciole 100% italiane, arricchito da croccanti pezzetti di nocciole e fragrante cialda.
  • Loacker Milk Creme. L’energia e la golosità della crema e del cioccolato al latte, con un cuore di croccante cialda.
  • Loacker Chocolate Creme. Delicato cioccolato al latte con un cuore di morbida crema al cacao dal gusto unico, e croccante cialda.
  • Loacker White Creme. La delizia della crema al latte e del cioccolato bianco, con un cuore di fragrante cialda.
  • Loacker RaspberryYoghurt. Una delicata crema al lampone-yogurt e wafer leggero, racchiusi da goloso cioccolato al latte.
Linea Classic
Un delizioso cuore di inimitabile wafer Loacker, ricoperto da finissimo cioccolato: buono, leggero e croccante!
  • Loacker Dark. Finissimo e intenso cioccolato fondente extra al 60%, con fragrante cialdina.
  • Loacker Milk.  Gustoso e genuino cioccolato al latte (38% cacao) e un’anima di croccante cialda.
  • Loacker White. Goloso cioccolato bianco di altissima qualità, con un cuore di wafer croccante.

Il Mio Parere

Al di là della mia passione per il cioccolato in tutte le sue forme, varianti e colorazioni, ho assaggiato questi prodotti con una curiosità bambinesca, come se fossi entrata nel Paese dei Balocchi o nella altrettanto celebre Fabbrica di Willy Wonka.
La cioccolata Loacker sembra di qualità già dal packaging: colori predominanti perfettamente in linea con il marchio Loacker, con un bel rosso acceso ad accompagnare il colore del cioccolato. Poi, appena aperta la confezione, si è avvolti da un profumo di cioccolata intenso, che invoglia a fare il primo morso.
Le tavolette per me, nelle varianti Napolitaner e Dark Creme sono stati letteralmente divorati dall’intera famiglia in un secondo. Il cioccolato si scioglie in bocca ed ha un sapore pieno, intenso. All’interno della barretta c’è sempre una cialda croccante di wafer Loacker, che arricchisce il gusto e lo rende unico.
Personalmente, ho apprezzato molto entrambe le varianti, ma ho una leggera predilezione per il Napolitaner (ma del resto è così anche per la linea classica di wafer Loacker, perchè sarebbe dovuto essere diverso? ;P ). A casa in diversi hanno invece espresso la loro preferenza verso la versione Milk Creme, a loro avviso molto dolce e delicata. Devo ammettere che assaggiando uno dei campioncini da distribuire (eh, che ci volete fare, non ho resistito!) ho trovato questo gusto molto particolare, uno di quei dolcetti che offrirei volentieri ad un ospite gradito per farlo sentire speciale.
Per quanto riguarda tutti gli amici e conoscenti a cui ho distribuito il cioccolato da assaggiare, nessuno se ne è lamentato, anzi, direi che tutti ne hanno richiesto ancora! Potere della cioccolata in sé o proprio di questa cioccolata Loacker? Non posso parlare per loro, ma credo che la qualità e la peculiarità di questa tipologia di prodotto abbia compiuto la magia.
In questi giorni posterò altre foto dedicate al #LoackerCioccolato2018 sui social network, quindi se volete farvi un’idea più precisa e più golosa di questo prodotto, seguite me sui social (e vi ringrazierei vivamente) oppure tenete d’occhio l’hashtag che vi ho menzionato.
Alla prossima!