mercoledì 22 maggio 2019

Gel Detergente al Lemongrass Garnier BIO - Cosa ne penso

maggio 22, 2019 0 Comments


Ne abbiamo parlato talmente tanto sui nostri blog e sui social che anche le grandi aziende ci hanno ascoltato. Abbiamo sensibilizzato consumatori ed utenti sull'importanza di leggere e comprendere l'INCI cosmetico per poter scegliere con consapevolezza cosa utilizzare su una specifica tipologia di pelle o per prevenire quel tale effetto spiacevole. Abbiamo ripetuto e ripetuto quanto sia urgente ed importante salvaguardare il nostro pianeta riducendo l'impatto ambientale degli imballaggi e preferendo risorse rinnovabili.

Oggi anche un'azienda importante come Garnier ha compreso l'importanza di tutti questi aspetti e si è avvicinata a noi consumatrici attente con una linea BIO tutta nuova, attenta alle formulazioni e all'ambiente, proprio come piace a noi.

L'impegno di Garnier:


  • Certificazione Biologica ECO CERT;
  • Formule Vegan senza ingredienti o derivati di origine animale;
  • Ingredienti da fonti rinnovabili o commercio equo e solidale;
  • Materiali dei pack riciclati e riciclabili e cartone certificato FSC per il rispetto dell'ambiente e delle foreste.


Gel Detergente Viso Detox 

Ho iniziato ad approcciarmi a questa linea di prodotti partendo da un detergente viso in gel. Si tratta di un prodotto a base di Citronella e Acqua di Fiordaliso.
L'olio essenziale di citronella promette un effetto purificante sulle pelli miste e grasse, mentre l'acqua di fiordaliso contribuisce all'idratazione quotidiana della pelle, oltre che offrire un effetto lenitivo.
Il gel contiene anche glicerina vegetale ad azione sebo-regolarizzante.

Il prodotto si presenta con una bella confezione in plastica trasparente, che lascia ben osservare il gel all'interno, di un bel colore verde delicato. L'erogatore sul tappo è molto preciso e permette di non sprecare neppure una goccia di prodotto.

Cosa dice l'azienda:


Garnier Bio presenta il Gel Detergente Viso al Lemongrass, una combinazione di ingredienti attivi e naturali. Formulato anche con acqua di Fiordaliso Biologica, Glicerina Vegetale e una fresca fragranza al 100% di origine naturale, questo gel deterge il viso rimuovendo le impurità e i residui di inquinamento. Utilizzato insieme alla spugna Konjac Botanica pulisce ancora più in profondità ed esfolia delicatamente la pelle del viso rendendola morbida e rinnovata. Perfetto per pelli normali e miste.



INCI


Aqua/Water
Sucrose
Coco-Betaine
Glycerin
Coco-Glucoside
Disodium Cocoyl Glutamate
Xanthan Gum
Cymbopogon Schoenanthus Oil
Centaurea Cyanus Flower Water
Sodium Chloride
Sodium Cocoyl Glutamate
Arginine
Propanediol
Citric Acid
Sodium Benzoate
Salicylic Acid
Linalool
Eugenol
Limonene 
Citral
Parfum/Fragrance

La mia Opinione


Utilizzo questo gel detergente già da qualche giorno. La prima cosa che mi ha colpita è stato l'intenso profumo di lemongrass, che permane sulla pelle per qualche minuto dopo l'utilizzo. Sulla mia pelle l'azione detergente è ottima ed il prodotto in sè è anche abbastanza delicato da non provocare rossori o seccare troppo la pelle.
La formulazione in gel è perfetta per far durare il prodotto veramente a lungo: io ci ho messo un po' a dosare la giusta quantità ma ho capito che ne basta davvero poco per me. Produce una schiuma leggera e delicata e lascia una pelle visibilmente pulita e purificata, pronta per il trucco.
Un INCI ottimo ed una nuova filosofia aziendale che mi piace molto. Complimenti a Garnier per aver investito nel Bio e nella tutela dell'ambiente, sono cerca che proverò con piacere altri prodotti di questa gamma.

mercoledì 8 maggio 2019

FOLS Detergente Viso al Lime - la mia opinione

maggio 08, 2019 0 Comments


Un detergente viso che piace agli uomini

Mi sarebbe sempre piaciuto che il mio compagno curasse la cura della sua pelle almeno un decimo di quanto faccio io. Non è questione di vanità, né il volerlo curato a tutti i costi. Lui ha la pelle mista a tendenza grassa, con pori molto dilatati ed evidenti. Lava il viso ogni giorno con un comune sapone, cosa che se la facessi io, avrei più bolle e rossori in viso di quando presi la varicella a cinque anni.
A lui non importa nulla, ma io soffro a vederlo pieno di punti neri, non perchè sia meno bello, ma perchè basterebbe un minimo di accortezza per limitare non solo un inestetismo, ma anche per riequilibrare la produzione di sebo in generale, che porta alterazioni invisibili ma complesse a livello di epidermide.
Lo so che forse a parlare è più la biologa che la fidanzata, fatto sta che dopo anni di consigli, regali dimenticati in uno scaffale del bagno per mesi e promesse finite nel vuoto, mi sono messa alla ricerca di un prodotto che fosse talmente appetibile ed originale che non avrebbe potuto fare a meno di utilizzarlo. Dato che ultimamente sto acquistando praticamente tutto su Amazon, ho cercato lì e ho trovato qualcosa di nuovo che ha catturato subito la mia attenzione.
Si tratta di un prodotto formulato specificatamente per l'uomo, sia come estetica del packaging che come profumazione. 
Viene prodotto da FOLS, un'azienda europea specializzata in prodotti per l'igiene e la detersione.

Tutti i loro prodotti sono realizzati con ingredienti naturali, non contengono parabeni e non sono testati sugli animali. 

Tutte le informazioni sull'azienda e sui loro prodotti le trovate sul loro sito ufficiale, che vi lascio volentieri: https://folsformen.com/
Ed ora parliamo del prodotto che ho acquistato io, il detergente viso al lime.


Il Prodotto

Si tratta di un detergente in crema dal rassicurante colore bianco latte ed un intenso profumo di lime che si può apprezzare ancor prima di prelevare il prodotto. Seppur specificatamente creato per andare incontro ai gusti di un pubblico maschile, io stessa trovo la confezione molto elegante, degna di marchi ben più blasonati. Il barattolo è in plastica trasparente e l'etichetta è nera con scritte bianche. Nessun problema di lettura, lista ingredienti e tutte le altre informazioni utili sono perfettamente leggibili anche per me che tendo a vedere poco e male.

Questo detergente è specifico per le pelli miste, che tendono a divenire impure, in particolare per chi soffre di pori dilatati. La sua formulazione a base di oli naturali, infatti, pulisce in profondità e lascia la pelle liscia, visibilmente purificata ed opacizzata. Come dice l'azienda stessa sul suo sito, l'azione purificante di questi estratti naturali è particolarmente importante e raccomandata a chi abita in città, perchè la pelle risente moltissimo dell'esposizione a polveri ed agenti inquinanti.
Inoltre, sia per formulazione che per qualità degli ingredienti, è particolarmente adatto alle pelli sensibili, che si irritano anche solo a nominare un detergente viso.

L'effetto opacizzante e purificante si traduce anche in una pelle visibilmente più sana e giovane. Non lo ammetteranno mai, ma questa cosa fa enormemente piacere anche ai maschietti!



INCI

AQUA (water)
CETEARYL ALCOHOL
POLYSORBATE 60 
PRUNUS ARMENIACA (olio di nocciolo di albicocca)
POTASSIUM OLEATE
POTASSIUM COCOATE
GLYCERIN
POTASSIUM CITRATE
CITRIC ACID
COCOS NUCIFERA (olio di cocco)
HELIANTHUS ANNUUS (olio di girasole)
VEGETABLE GLYCERIN
COCO-GLUCOSIDE
PERSEA GRATISSIMA (olio di avocado)
STEARIC ACID
PHENOXYETHANOL
ETHYLHEXYLGLYCERIN
XANTHAN GUM
HYDROLYZED SILK (seta liquida)
RIBES NIGRUM (olio di ribes nero)
CITRUS AURANTIFOLIA (olio essenziale di lime)

Il PAO indicato in etichetta è di 12 mesi.

La mia opinione

Anche se ho detto più volte di aver acquistato questo detergente per il mio compagno, ma devo confessare che aveva un aspetto ed un profumo troppo invitante per non provarlo io stessa. Lui dice che il prodotto è ottimo e ne sente gli effetti per tutto il giorno, io confermo in pieno e rincaro la dose di complimenti.

Non è un detergente schiumogeno, quindi la tollerabilità sulle pelli più sensibili come la mia è ancora più alta di quanto potessi sperare. Sul viso è proprio una coccola: vieni avvolto da un buon profumo mentre lavi il viso e la pelle appare da subito opacizzata e leggermente levigata.

Un giorno ho provato a lavare il viso con questo detergente e a non applicare successivamente la mia solita crema idratante opacizzante per pelli miste, per testare la durata dell'effetto del prodotto sulla mia pelle e devo dire che l'effetto anti lucidità è durato diverse ore, con mia grande sopresa e gioia.

Credo proprio che glielo "ruberò" ogni giorno ;)

In definitiva, la mia soddisfazione per questo acquisto è evidente, tanto che lo consiglio a tutti gli uomini che non amano riempirsi di creme ma che comunque il viso devono lavarlo ogni giorno, perchè ha un effetto paragonabile ad un trattamento in crema senza troppo impegno, anche economico, dato che basta ogni giorno una quantità davvero minima.
Pensateci su, trovate il link d'acquisto sul loro sito che vi ho linkato qualche paragrafo fa, oppure cercate i prodotti FOLS FOR MEN direttamente su Amazon.


mercoledì 1 maggio 2019

Ho fatto un regalo speciale: un fotolibro Saal Digital

maggio 01, 2019 0 Comments
Siete a corto di idee regalo per le persone speciali della vostra vita? Io ho questo "problema" con il mio compagno Gnagno. Ci conosciamo da 13 anni, stiamo insieme da 11 e mezzo e col tempo credo di avergli regalato di tutto, dai peluche agli aggeggi elettronici, stando attenta che il regalo potesse piacere più al destinatario che a me. Sembrerà retorica, eppure fateci caso: quante volte avete ricevuto il peggior regalo possibile per voi, che a pensarci bene era proprio quello che vi aspettavate da quel determinato mittente? Spesso non è neppure egoismo, ma semplice superficialità da parte di chi deve fare il regalo. Altre volte è invece mancanza di scelta.

Io per un regalo alternativo che non avevo mai osato fare, nelle scorse settimane ho optato per un fotolibro. Sì, proprio un fotolibro, la stampa in formato libro di alcune fotografie.

Per nulla anacronistico, soprattutto oggi che fotografiamo tutto con il telefono o comunque in digitale e conserviamo tutto in supporti elettronici. Ci stiamo dimenticando il piacere di sfogliare un album di fotografie e spesso sottovalutiamo il pericolo concreto che le nostre foto possano andare perse in un attimo, magari per un sovraccarico di corrente, un supporto perso chissà dove o divenuto all'improvviso illeggibile. Non lo dico per spaventarvi, anzi, il monito è rivolto principalmente a me stessa e alla mia pessima abitudine di non stampare più nulla dei miei scatti.

Ecco allora che, mentre cercavo pigramente un regalo per il mio lui, ho incontrato Saal Digital e la sua vastissima offerta di prodotti legati alla stampa fotografica. Scorrendo nel loro sito https://www.saal-digital.it/ ho visto diverse soluzioni interessanti, alcune particolarmente adatte per fare un regalo.
La mia attenzione è stata catturata dal fotolibro, un prodotto diverso dal solito album fotografico e meno impegnativo della stampa di un unico fotoquadro, soluzione bellissima esteticamente, ma che comportava la responsabilità di scegliere una sola foto e la consapevolezza che sarebbe stata appesa in bella vista.

Sul sito la procedura di composizione ed ordine sembrava spiegata abbastanza bene e mi sono lanciata nell'avventura. La prima cosa che mi ha colpita è stata che un'imbranatona come me in fatto di grafica, potesse scaricare un software leggero ed intuitivo per impostare il prodotto scelto. Il software, con mia grande gioia, è disponibile anche per mac. Io ho scelto un fotolibro abbastanza semplice, ma con carta fotografica lucida e copertina rigida. Il software permette, a questo punto, di impostare un layout completamente automatico o manuale, venendo incontro alle esigenze di tutti. I più esperti, hanno addirittura la possibilità di scaricare un modello per il proprio programma di grafica ed utilizzare quello, senza scaricare ulteriori programmi.

Io ci ho messo un attimo: avevo già selezionato le foto che mi sarebbe piaciuto vedere stampate e mi sono bastati pochi minuti per scegliere il tema del mio fotolibro e procedere con l'ordine. Per completare la procedura d'acquisto, non si deve neppure uscire dal software poichè avviene tutto automaticamente e all'interno del programma.
Ora non mi rimaneva altro che aspettare il pacco, spedito tramite corriere DHL.



Il risultato del mio spirito di iniziativa è questo: un fotolibro a tema fumetti (perfetto per la nostra coppia) con copertina bianca rigida. Le foto che ho scelto sono quelle che abbiamo accumulato nei nostri vari viaggi insieme. Ho scelto per ogni viaggio una foto che ricordasse la meta ed alcune in cui ci fossimo noi due insieme, immortalati durante quel determinato viaggio.

La cosa che mi ha più stupita, una volta sfogliato il fotolibro, è l'altissima qualità della stampa fotografica, impeccabile, nitida, con colori vivaci e fedelissimi all'originale. Per essere la prima volta che mi affidavo a Saal Digital sono stata fortunatissima. Sfogliare questo fotolibro è incredibilmente piacevole, la carta è spessa e lucida, bella da vedere e da sentire sotto le dita.
Io non posso far altro che consigliare a tutti quelli che stanno cercando un regalo originale e di qualità Saal Digital, sia per la semplicità di ordine che per la qualità complessiva del servizio.
Io sono sicura che mi affiderò a loro anche per le prossime stampe fotografiche.

venerdì 12 aprile 2019

Shazam! - La mia recensione onesta

aprile 12, 2019 0 Comments

Prologo


Mercoledì scorso, approfittando della possibilità offerta dall'UCI Cinema più vicino di poter gustare un film in lingua originale, mi decido di seguire il mio ragazzo nell'idea di dare una possibilità a Shazam.
Premetto che partivo da dei pregiudizi (termine da intendersi in maniera puramente letterale, ossia che avevo dei pensieri pregressi alla visione della pellicola, non che l'avessi già giudicato male prima di vederlo) dicotomici: da un lato mi fa sempre piacere vedere sul grande schermo qualcosa della DC, che mi è sempre cara; dall'altro avevo il timore che si trattasse di un film forzatamente ironico, quasi da sembrare "stupido" (o "cazzone" se voglio togliere ogni tabù).
A me, che ancora mal digerisco il Deadpool della concorrenza, questo terribile sospetto attanagliava.

L'esperienza del film original version


Era la prima volta che riuscivo ad essere libera in uno dei giorni di programmazione in lingua originale e che il film fosse nelle mie corde, altrimenti avrei già usufruito di questa possibilità già da tempo. Io sarò anche una purista antipatica, ma se un film nasce in una lingua, voglio vederlo almeno una volta in quella lingua. E non parlo solo dell'inglese, ma di qualunque idioma possibile: un film italiano lo vedrei in italiano, così come La Casa De Papel ho preferito vederla interamente in spagnolo, giusto per fare un esempio.
Nel cinema della mia città, nel giorno dedicato a Shazam in versione originale, eravamo in 5. Cinque. Bello perchè la sala era tutta nostra, triste perchè nelle altre sale ho visto entrare decine di spettatori.
Eppure l'esperienza è bellissima! Sembra di essere alla prima internazionale della pellicola, oppure sul divano di casa, versione extra-lusso, a godersi i dialoghi così come sono nati (lo ribadisco, la mia non è una preferenza di lingua, ma il voler ascoltare battute, modi di dire, giochi di parole e quant'altro così come regista e sceneggiatori li hanno pensati).
Non ho ancora precisato uno dei dettagli più importanti di tutta l'esperienza Original Version dell'UCI Cinema: i sottotitoli ci sono e sono in italiano. In questo modo anche se avete il timore della lingua straniera, potete godervi il film in tranquillità.
Il cinema "sotto casa" in cui sono andata io, pagando regolarmente il biglietto (a scanso di equivoci) è il Palariviera di San Benedetto del Tronto.

Shazam!


Ma veniamo ora al nocciolo dell'intera questione, la mia sincera ed onesta opinione su uno dei film più attesi del 2019 in casa DC-Warner Bros: Shazam, il potente mago che un tempo rispondeva al nome di Captain Marvel (leggere per credere). Fin da quando fu confermato Zachary Levi nel ruolo del protagonista, il mio naso ha iniziato a storcersi. Un attore bravo, ma che giudicavo inadatto a quel ruolo, e che da subito diede l'idea che il film avesse un tono forse un po' troppo scansonato. Ma la possibilità di redenzione (e di smentire i miei pregiudizi) non si nega a nessuno, così mi son turata il naso e ho aspettato di vedere come andava.



La storia è simile a quella cartacea. Il povero Billy Batson, ennesimo orfano protagonista di avventure DC Comics, alla ricerca disperata della donna che lo mise al mondo, finisce nell'ennesima casa famiglia, a Filadelfia. Il suo goffo e nemmeno eccessivamente altruista tentativo di salvare uno dei suoi nuovi fratelli dalla violenza di due bulli viene notato da un vecchissimo mago, da tempo immemore custode di un incredibile potere. In realtà il brav'uomo cercava da tempo un degno erede dei suoi poteri, ma tutti i possibili candidati lo avevano deluso. Uno di loro, deluso dal rifiuto del mago di considerarlo degno, dedicherà la sua intera esistenza a vendicarsi, riuscendo a liberare i peccati che il mago teneva imprigionati, acquisendone tutto il potere. Thaddeus Sivana, questo il nome del rancoroso ex bambino indegno, è diventato ora una minaccia per il pianeta.
Billy diventa quindi, suo malgrado, l'ultima speranza dell'intera umanità, l'unico sulla carta capace di contrastare la forza dei sette peccati capitali, incarnati da altrettanti mostri feroci.
Ma Billy è tutto fuorchè un eroe e per molto tempo continuerà a comportarsi come il quindicenne immaturo che era prima di incontrare il mago Shazam. Sarà solo quando tutto si complicherà che dovrà dimostrare, prima di tutto a se stesso, di essere degno di incarnare i principali poteri delle divinità greche antiche.


Lontano anni luce dal freddo denterminismo di un giovane Bruce Wayne ma anche dal nobile animo dell'ultimo figlio di Kripton Superman, Billy deve imparare a diventare un eroe in tutta fretta. La sua nemesi infatti, ha passato decenni a tramare e pianificare la sua vendetta, mentre lui ha appena iniziato a sperimentare la super-forza e la super-velocità.

Shazam, inteso come questo film, è infatti la storia del viaggio interiore di Billy alla ricerca di quella stabilità, quella pace che solo una famiglia senza legami di sangue riuscirà a dargli. Un viaggio simile ma opposto a quello di Thaddeus, che impiegherà una vita per liberarsi finalmente del fardello della sua famiglia, non un rifugio ed uno stimolo, ma un qualcosa di più simile ad una prigione per lui.
Per me non è stato difficile simpatizzare per il povero dottor Sivana, umiliato, maltrattato, escluso da chi avrebbe dovuto donargli affetto, e finito per dedicare ogni energia alla vendetta nei confronti di un attempato stregone. Sivana merita di assaggiare il potere dell'Occhio dei Peccati, meritava di sentirsi importante tanto quanto il buon Billy meritava di trovare un porto sicuro da cui far salpare finalmente la sua vita. Eppure l'eroe non è Sivana, ma il ragazzino ingenuo.

Il mio giudizio onesto sul film


Inizio con dire che i miei timori iniziali sul tono del film erano in gran parte fondati: Shazam si discosta totalmente dagli standard cupi a cui il binomio Warner-DC ci ha abituati e lo fa ancor più sfacciatamente di quanto ha fatto Aquaman lo scorso anno. Lo Shazam di Levi è un bambinone a tutti gli effetti e dimostra, se possibile, ancora meno anni dello stesso Billy. Fasciato nella sua tuta rossa aderente (e molto imbottita nella parte superiore, nonostante il gran lavoro in palestra del buon Zachary), l'eroe che potrebbe competere in forza e potenza con Superman non esce mai dal suo ruolo di bambinone con i poteri. E proprio a Superman, questo Shazam sembra somigliare fin troppo: nel suo scoprire i poteri, nel suo trovare rifugio e forza nella famiglia, nell'invidia del cattivo di turno verso di lui.



Shazam non è una pellicola per riflettere, ma per passare due ore spensierate se vi piacciono le commedie vecchio stile. Gag sul giocare a fare gli adulti, battute sui supereroi, slogan da fumetto e poco più, mentre l'unico personaggio di spessore, in questo caso il cattivo della situazione, affronta i suoi demoni e ne esce vincitore per un tempo talmente breve, che non può che fare tenerezza.
Forse devo mettermi l'anima in pace. Il cavaliere oscuro ed il dio caduto dovranno lasciar spazio a capelloni che rivendicano il trono di Altantide a suon di battute e bambini che lanciano fulmini dalle mani. La Warner ha cambiato rotta e devo farmene una ragione.
Eppure questo tono così esplicitamente scanzonato non mi attrae, non mi prende come invece sembra fare con il grande pubblico.

Eppure qualcosa ho apprezzato, da fan di lungo termine, sono i continui riferimenti ad altri supereroi, alla questione del nome da dare al supereroe (ve l'ho detto all'inizio che nasce come Captan Marvel), alla cultura pop. Basta questo a farmi promuovere un film durante il quale ho più allargato le braccia sconsolata che sorriso di cuore? No.

Il mio voto complessivo? 6. La sufficienza è meritata per il fatto che le due ore di film non pesano, il villain è degno di empatia (e somiglia a Lex Luthor - non solo per la pettinatura). Gli effetti speciali non sono però degni del 2019 e sembrano lontanissimi da quelli di Aquaman.



Però l'esperienza del cinema in lingua originale mi ha conquistata, ci tornerò sicuramente!

domenica 24 marzo 2019

PRE-biotici o PRO-biotici - ci servono davvero?

marzo 24, 2019 0 Comments


Simili solo nel nome


Hanno un nome talmente simile da generare confusione e fraintendimenti, eppure sono un qualcosa di profondamente diverso l'uno dall'altro. Oggi siamo qui con questo post per cercare di chiarirci le idee e scegliere il meglio per la nostra salute.
Il nome PROBIOTICO deriva dal greco pro-bios, che suona in italiano come "a favore della vita". Il termine si riferisce a ceppi vivi ed attivi di microrganismi, sostanzialmente batteri.
Un PREBIOTICO è invece una sostanza naturalmente presente in alcuni alimenti, in grado di promuovere la crescita di una o più specie batteriche probiotiche. Si tratta, sostanzialmente, del nutrimento di un organismo probiotico.

La Microflora Intestinale


La microflora intestinale umana è molto abbondante e complessa. Si compone di almeno 400 specie diverse di microrganismi, in grado di agire in sinergia per migliorare salute ed efficienza del nostro tratto digerente. Sono quasi tutti bacilli Gram-negativi strettamente anaerobi. I membri di questa microflora possono essere distinti in due gruppi: quello dei cocchi (dalla forma tondeggiante) e quello dei bacilli (dalla forma allungata). Tra i cocchi più comuni troviamo Streptococchi ed Enterococchi, mentre i bacilli più numerosi e conosciuti sono i Lactobacilli ed i Bifidobatteri.
La zona del nostro intestino maggiormente colonizzata da questi batteri é il colon.

I Probiotici


Per essere definibile probiotico, un ceppo che abbiamo indicato poche righe fa come vivo ed attivo, deve necessariamente possedere altre caratteristiche specifiche. Un probiotico deve essere normalmente presente nel nostro intestino, deve resistere alle aggressioni del processo digestivo ed arrivare integro al colon, deve essere in grado di aderire e colonizzare le cellule enteriche, non deve provocare reazioni immunitarie o allergiche, ma anzi apportare benefici per la salute umana.
Tipicamente, i probiotici più diffusi negli integratori e nei prodotti fermentati commerciali appartengono ai generi Lactobacillus e Bifidobacterium. Tra i lactobacilli troviamo frequentemente specie come L. casei, L. acidophilus e L. johnsonii mentre tra i lactobacilli possiamo citare B. animalis, B. breve, B. lactis.


I Prebiotici


Un prebiotico é invece una sostanza non digeribile, che deve giungere integra fino al batterio che se ne dovrà poi nutrire. Fanno parte della categoria dei prebiotici le fibre idrosolubili, i beta-glucani, i fructani, gli oligofruttosaccaridi, gli oligosaccaridi della soia, l’inulina, il lattulosio.
Sono presenti non solo all’interno degli integratori in commercio, ma anche in molti alimenti comuni sulle nostre tavole, come farina di frumento, germe di grano, cicoria, cipolla, porri, banane, carciofi, miele e fagioli.
La loro funzione é, come accennato, quella di fornire nutrimento per i ceppi probiotici, assicurandone la vitalità e quindi, favorire la loro funzione benefica principale, ossia quella di aiutarci a digerire determinati nutrienti e produrre vitamine importanti per la nostra salute.

A cosa servono?


Ad oggi, non vi sono in letteratura degli studi specifici che abbiano stabilito con esattezza l'efficacia sulla salute umana. Esistono però numerosissimi studi sui meccanismi di azione di questi batteri e, più in generale, sull'importanza della salute della flora batterica intestinale sulla nostra salute.
Sappiamo che l'azione principale dei probiotici é quella di contrastare la proliferazione dei patogeni (secondo il meccanismo biologico della competizione per il substrato e per un processo di acidificazione dell’ambiente intestinale dovuto alla fermentazione), a cui va aggiunta quella già accennata di produrre nutrienti per l’organismo (vitamine).

Nei bambini può essere utile l’assunzione di probiotici per contrastare gli effetti delle infezioni intestinali, mentre nell’adulto sono consigliati per ristabilire l’equilibrio della flora intestinale compromesso per una qualsiasi ragione (tipicamente in seguito ad una terapia antibiotica o ad un cambio radicale nella dieta).

Per potersi rivelare efficaci, i probiotici devono essere assunti sempre a stomaco vuoto e per non meno di 3-4 settimane. La dose giornaliera consigliata é di almeno un miliardo di batteri, una quota difficilmente raggiungibile con la sola dieta. Per questo sono consigliati degli integratori appositi, da scegliere per la quantità e la tipologia di ceppi contenuti e la concentrazione degli stessi.


E come sempre, vi lascio anche il video, in cui affronto il medesimo argomento. Il video è in collaborazione con l'azienda Natural For Care.



lunedì 11 marzo 2019

Microplastiche e Nanoplastiche - il problema da non sottovalutare

marzo 11, 2019 0 Comments

Il nostro bellissimo Pianeta Blu


La nostra bella Terra è conosciuta anche come il Pianeta Blu, perché ad osservarla dall'alto é evidente la proporzione 70:30 tra acqua e terre emerse. Siamo un pianeta a prevalenza liquido, e così é bene che sia, dato che proprio dall'acqua é nata la "vita terrestre" così come la conosciamo e sempre da essa dipende la sopravvivenza dell'intero pianeta.
Eppure questo Homo sapiens sapiens che ha colonizzato ogni angolo di suolo senza badare alle conseguenze, continua imperturbato a mettere a repentaglio questa immensa ricchezza biologica con una serie di comportamenti ed abitudini irresponsabili ed egoisti.


La Plastica


Il centro dell'intera questione pare essere un materiale sintetico di diversa origine, ma che principalmente ricaviamo dal petrolio e che conosciamo genericamente come plastica. La sua diffusione nel corso del secolo scorso deriva dal basso costo e dalla sua resistenza e versatilità. Eppure proprio la sua durabilità, che l'ha resa popolare e spesso insostituibile, é la causa principale anche del suo forte impatto ambientale. Una volta servito il suo scopo, se non differenziamo e smaltiamo correttamente) i rifiuti in plastica, rischiamo di riempire le discariche di un qualcosa che impiegherà centinaia di anni (nelle ipotesi più rosee) per decomporsi. Ma soprattutto, il rischio é quello che questa plastica, rifiuto dopo rifiuto, finisca per arrivare nei nostri mari.

Le Microplastiche e le Nanoplastiche

Si tratta di quelle particelle plastiche di dimensioni comprese tra 0,1 e 5000 micron (µ) chiamate microplastiche e da quelle che vanno da 0,001 a 0,1 micron, ossia da 1 a 100 nanometri, conosciute come nanoplastiche.
Queste particelle derivano dalla frammentazione di rifiuti più grandi oppure possono essere prodotte già di queste dimensioni. Le principali fonti di microplastiche sono le produzioni industriali, soprattutto cosmetica ed abbigliamento.

Pacific Trash Vortex ed i suoi fratelli


Galleggiando sulla superficie e sospinta dalle correnti marine, questi rifiuti plastici tendono a radunarsi ed accumularsi, fino a formare delle vere e proprie isole. La più evidente e famosa é senza dubbio quella presente nell'Oceano Pacifico, chiamata Pacific Trash Vortex. Ha iniziato a formarsi negli anni '80 e ad oggi può vantare un'estensione variabile in base alle condizioni delle correnti, da 700.000 km² fino a più di 10 milioni di km² pari a più della superficie degli Stati Uniti d’America.
Sono numeri da capogiro, che dovrebbero smuovere le coscienze di tutti, a partire da politici e grandi industriali, fino al singolo cittadino.
Eppure il Pacific Trash Vortex non é la sola isola galleggiante che esiste. Una la abbiamo quasi in Italia, avvistata recentemente al largo della Corsica e tante altre più piccole sono sparse per i mari.

Quali sono i rischi?

Al di là dell'ovvia questione che isole galleggianti di plastica rovinano il paesaggio dei nostri bellissimi mari, il vero problema risiede nelle conseguenze sull'ecosistema marino. I rifiuti plastici di dimensioni più grandi, che vediamo galleggiare ed accumularsi, provocano qualcosa di estremamente pericoloso: tolgono la luce all'ambiente sottostante, provocando profonde alterazioni nel ciclo vitale delle piante acquatiche e degli organismi animali che vivono vicino alla superficie. Ma data la vastità del problema, non dobbiamo sottovalutare anche l'impatto della diminuzione del ricambio di ossigeno dovuta a questa ingombrante presenza. L'ossigeno é infatti tanto importante per noi animali terrestri quanto per la fauna acquatica.

E se tutto ciò non vi dovesse sembrare abbastanza serio e rilevante, sappiate che si tratta solo della punta dell'iceberg dell'intera questione.
La problematica più grave é diretta conseguenza delle particelle plastiche invisibili o poco visibili ad occhio umano, quelle che entrano con estrema facilità nella catena alimentare di pesci e molluschi, accumulandosi incessantemente nell’apparato digerente fino a provocare anche la morte dell’animale.
Quando anche noi, all'apice della catena (o meglio, rete) alimentare, ci nutriamo di questi pesci e molluschi, rischiamo di ingerire a nostra volta una gran quantità di plastica, indigeribile anche per noi. Ma anche se non mangiamo pesce, non possiamo sentirci troppo al sicuro: recenti studi scientifici hanno dimostrato la presenza di microplastiche anche in altri alimenti, come ad esempio la birra, il miele ed il sale marino.

Cosa possiamo fare?


L'Europa ha recentemente messo al bando produzione ed utilizzo di micro e nanoplastiche, ma non possiamo escludere che nel resto del mondo vengano tutt'ora prodotte. Facciamo attenzione anche a questo quando acquistiamo prodotti che potenzialmente possono contenere minuscole particelle di plastica. Si tratta soprattutto di prodotti cosmetici, in particolare dentifrici ad azione sbiancante e cosmetici ad effetto esfoliante, come ad esempio gli scrub non naturali.
Per i rifiuti in plastica in senso lato, ricordiamoci di fare sempre attenzione ad effettuare correttamente la raccolta differenziata, in modo di minimizzare il rischio di introdurre nell'ambiente materiale plastico, che rimarrà sostanzialmente inalterato per secoli.

Per quanto riguarda il corretto smaltimento della plastica, cerchiamo di fare correttamente la raccolta differenziata, evitando accuratamente di gettare rifiuti plastici nell’ambiente, in particolare vicino ai corsi d’acqua e assolutamente evitiamo di gettare piccoli oggetti in plastica negli scarichi domestici.




venerdì 1 marzo 2019

Germi e Spazzolino da Denti - cosa c'è da sapere

marzo 01, 2019 0 Comments

Analizziamo i nostri bagni

Ci sembra talmente logico associare al concetto di germi e sporco il bagno di casa. In fondo è lì che ci laviamo se ci sentiamo "sporchi" e sempre lì espletiamo i nostri bisogni corporali. In quella stanza laviamo anche vestiti ed oggetti dall'odore poco rassicurante e realizziamo intrugli vari da spalmarci addosso per mera bellezza. Eppure non so quanti di voi assocerebbero la definizione "oggetto più contaminato del bagno" allo spazzolino da denti, lo strumento che nella migliore delle ipotesi, viene a contatto con la nostra bocca almeno 3 volte al giorno 😨

Sarà forse per questo che i nostri dentisti e gli spot in tv ci ricordano spesso di sostituire i nostri spazzolini ogni tre mesi? Sicuramente anche per questo.

Ma la situazione è così terribile come sembra che io ve l'abbia descritta?

Lasciamo parlare i numeri


Se c'è una cosa per definizione oggettiva, sono i numeri.
Uno studio condotto dall'Università di Manchester e non più vecchio di un paio di anni, ha quantificato la presenza di batteri presenti sulla superficie di uno spazzolino da denti pari a circa 100 milioni di germi. Cento milioni.
Un numero che tradotto in altri termini, in relazione alle dimensioni medie di uno spazzolino, corrisponde a circa 2 milioni di microrganismi per centimetro quadrato.

Quando vi siete ripresi da questa notizia, pensate anche allo studio della Quinnipiac University, che ci tiene a farci sapere che non solo i nostri spazzolini sono verosimilmente pieni di germi, ma che il 60% di loro è composto da batteri fecali.
Ciò significa che gran parte dei batteri che passano continuamente dalla nostra bocca allo spazzolino e viceversa, ha origine fecale, trattandosi di germi che passano o risiedono naturalmente nel nostro intestino e che vengono rilasciati nell'ambiente nel momento della defecazione. Li troviamo sulle setole dei nostri spazzolini per un motivo tanto semplice quanto raccapricciante: la potenza del getto d'acqua dello sciacquone del nostro wc é in grado di lanciare nell'aria gocce di acqua piene di residui fecali e germi con notevole forza, tanto da farli viaggiare per il nostro bagno anche per diversi metri. Va da sé che se non chiudiamo mai il coperchio del wc quando tiriamo l'acqua e contemporaneamente lasciamo gli spazzolini della famiglia nelle vicinanze e senza protezione, questi stessi batteri non trovano particolare difficoltà ad arrivare a depositarsi proprio lì.

Oltre a tutto questo, occorre riflettere sulle modalità di conservazione degli spazzolini stessi. Evitiamo, ad esempio, di tenere gli spazzolini tutti insieme, a contatto diretto tra loro, senza protezione. La protezione deve essere sempre tenuta asciutta e pulita, così come lo spazzolino, dopo ogni utilizzo, va sciacquato accuratamente e con altrettanta cura asciugato. Facciamo sempre attenzione a riporre lo spazzolino il più asciutto possibile, perché é proprio l'umidità la variabile fondamentale per la proliferazione batterica. È infatti proprio in presenza di acqua che i germi sopravvivono e si riproducono con estrema facilità, soprattutto se non laviamo bene la testina dello spazzolino e rimangono residui di cibo tra una setola e l'altra, cibo prediletto dai batteri.

Cos'altro possiamo fare?


Al di là delle precauzioni appena menzionate, da ricordare ogni giorno e da diffondere a parenti e conoscenti, possiamo sostituire con frequenza i nostri spazzolini e, una volta ogni tanto, effettuare cicli di lavaggi con una soluzione composta da acqua calda e succo di limone (o aceto). Lasciamo immerse le setole dello spazzolino per qualche minuto e poi sciacquiamo (ed asciughiamo) bene il tutto prima di riporlo.

Ho parlato di questo argomento anche in un video realizzato in collaborazione con l'azienda Natural For Care, che vi lascio qui se vi fa piacere che vi dica le stesse cose ma in video (e condividete se vi sembra interessante).


Puoi anche leggere articolo e vedere il video sulla pagina facebook dell'azienda

giovedì 28 febbraio 2019

Bagnoschiuma Naturaverde Avena & Mandorle dolci BIO - cosa ne penso

febbraio 28, 2019 0 Comments


Probabilmente ero l'ultima donna sulla faccia della terra a non aver ancora provato i prodotti del marchio Naturaverde, azienda made in Italy con sede operativa addirittura a due passi da me (chissà se necessitano di un biologo...).
Il fatto é che li ho visti spesso da Acqua&Sapone, ma vuoi la fretta, vuoi che di solito entro con i soldi contati perchè so già cosa prendere, non mi ero mai soffermata troppo su questo brand. Peggio per me, perché il giorno in cui ero rimasta a corto di docciaschiuma e ho deciso di dedicare cinque minuti del mio tempo ad osservare meglio tra gli scaffali, ho scoperto qualcosa di davvero bellissimo!

Ho acquistato due bagnoschiuma di questo brand, ma oggi vi parlerò solo del primo che ho provato, per potergli dare la giusta importanza (e per prenotare un altro articolo, of course!).

Il Prodotto



Un bagnoschiuma che promette delicatezza e nutrimento, in virtù della presenza dell'olio di mandorle dolci e dell'avena.  La confezione é decisamente classica ma colpisce soprattutto per la bellezza dell'immagine e per i toni dell'azzurro (anche l'altro bagnoschiuma ha un colore distintivo davvero bello).

Cosa dice l'azienda


Sul sito ufficiale, nella pagina dedicata a questo bagnoschiuma, possiamo leggere:

Avena & Mandorle dolci BIO
Rilassati ogni giorno con il Bagnoschiuma Supreme Silk Naturaverde. La sua formula arricchita con Estratto di Mandorle Dolci Bio e d’Avena Bio, dalle note proprietà addolcenti, deterge e idrata la pelle secca e sensibile, lasciandola morbida, setosa e piacevolmente profumata.

INCI


AQUA (water)
SODIUM LAURETH SULFATE
COCAMIDOPROPYL BETAINE
SODIUM CHLORIDE
GLYCERIN
SODIUM LAUROYL GLUTAMATE
COCO-GLUCOSIDE
GLYCERYL OLEATE
POLYQUATERNIUM-7
BUTYLENE GLYCOL
STYRENE/ACRYLATES COPOLYMER
PRUNUS AMYGDALUS DULCIS SEED EXTRACT
AVENA SATIVA BRAN EXTRACT
CITRUS ACID
TETRASODIUM EDTA
METHYLISOTHIAZOLINONE
METHYLCHLOROISOTHIAZOLINONE
PARFUM
HEXYL CINNAMAL

La Mia Esperienza

La prima cosa che mi ha colpito di questo prodotto è l'intenso profumo di mandorle che emana anche solo aprendo il tappo. Un profumo dolcissimo, che sa di coccola. Ma da solo, un buon profumo non basta a farmi apprezzare un bagnoschiuma. 
Messo alla prova sulla mia pelle ultra-secca del corpo, si è comportato molto più che bene: la sua schiuma è delicata e non invadente, e lascia la pelle abbastanza morbida e molto profumata.
Questo non significa che siamo di fronte ad un bagnoschiuma talmente idratante da evitare di riempirmi di crema idratante, ma abbastanza idratante da lasciare una piacevole sensazione addosso.
Lo promuovo anche per la questione delicatezza: come altri prodotti a base di avena che ho provato in passato, l'effetto sulla mia pelle si avverte: utilizzare questo bagnoschiuma è un vero piacere per tutti e fa bene l'azienda a descrivere questo prodotto come adatto a pelle secca o sensibile.
L'INCI non farà impazzire tutti, ma se volete dare comunque una possibilità a Naturaverde, potete provare la linea Naturaverde Bio (che a questo punto mi incuriosisce molto).