domenica 24 marzo 2019

PRE-biotici o PRO-biotici - ci servono davvero?



Simili solo nel nome


Hanno un nome talmente simile da generare confusione e fraintendimenti, eppure sono un qualcosa di profondamente diverso l'uno dall'altro. Oggi siamo qui con questo post per cercare di chiarirci le idee e scegliere il meglio per la nostra salute.
Il nome PROBIOTICO deriva dal greco pro-bios, che suona in italiano come "a favore della vita". Il termine si riferisce a ceppi vivi ed attivi di microrganismi, sostanzialmente batteri.
Un PREBIOTICO è invece una sostanza naturalmente presente in alcuni alimenti, in grado di promuovere la crescita di una o più specie batteriche probiotiche. Si tratta, sostanzialmente, del nutrimento di un organismo probiotico.

La Microflora Intestinale


La microflora intestinale umana è molto abbondante e complessa. Si compone di almeno 400 specie diverse di microrganismi, in grado di agire in sinergia per migliorare salute ed efficienza del nostro tratto digerente. Sono quasi tutti bacilli Gram-negativi strettamente anaerobi. I membri di questa microflora possono essere distinti in due gruppi: quello dei cocchi (dalla forma tondeggiante) e quello dei bacilli (dalla forma allungata). Tra i cocchi più comuni troviamo Streptococchi ed Enterococchi, mentre i bacilli più numerosi e conosciuti sono i Lactobacilli ed i Bifidobatteri.
La zona del nostro intestino maggiormente colonizzata da questi batteri é il colon.

I Probiotici


Per essere definibile probiotico, un ceppo che abbiamo indicato poche righe fa come vivo ed attivo, deve necessariamente possedere altre caratteristiche specifiche. Un probiotico deve essere normalmente presente nel nostro intestino, deve resistere alle aggressioni del processo digestivo ed arrivare integro al colon, deve essere in grado di aderire e colonizzare le cellule enteriche, non deve provocare reazioni immunitarie o allergiche, ma anzi apportare benefici per la salute umana.
Tipicamente, i probiotici più diffusi negli integratori e nei prodotti fermentati commerciali appartengono ai generi Lactobacillus e Bifidobacterium. Tra i lactobacilli troviamo frequentemente specie come L. casei, L. acidophilus e L. johnsonii mentre tra i lactobacilli possiamo citare B. animalis, B. breve, B. lactis.


I Prebiotici


Un prebiotico é invece una sostanza non digeribile, che deve giungere integra fino al batterio che se ne dovrà poi nutrire. Fanno parte della categoria dei prebiotici le fibre idrosolubili, i beta-glucani, i fructani, gli oligofruttosaccaridi, gli oligosaccaridi della soia, l’inulina, il lattulosio.
Sono presenti non solo all’interno degli integratori in commercio, ma anche in molti alimenti comuni sulle nostre tavole, come farina di frumento, germe di grano, cicoria, cipolla, porri, banane, carciofi, miele e fagioli.
La loro funzione é, come accennato, quella di fornire nutrimento per i ceppi probiotici, assicurandone la vitalità e quindi, favorire la loro funzione benefica principale, ossia quella di aiutarci a digerire determinati nutrienti e produrre vitamine importanti per la nostra salute.

A cosa servono?


Ad oggi, non vi sono in letteratura degli studi specifici che abbiano stabilito con esattezza l'efficacia sulla salute umana. Esistono però numerosissimi studi sui meccanismi di azione di questi batteri e, più in generale, sull'importanza della salute della flora batterica intestinale sulla nostra salute.
Sappiamo che l'azione principale dei probiotici é quella di contrastare la proliferazione dei patogeni (secondo il meccanismo biologico della competizione per il substrato e per un processo di acidificazione dell’ambiente intestinale dovuto alla fermentazione), a cui va aggiunta quella già accennata di produrre nutrienti per l’organismo (vitamine).

Nei bambini può essere utile l’assunzione di probiotici per contrastare gli effetti delle infezioni intestinali, mentre nell’adulto sono consigliati per ristabilire l’equilibrio della flora intestinale compromesso per una qualsiasi ragione (tipicamente in seguito ad una terapia antibiotica o ad un cambio radicale nella dieta).

Per potersi rivelare efficaci, i probiotici devono essere assunti sempre a stomaco vuoto e per non meno di 3-4 settimane. La dose giornaliera consigliata é di almeno un miliardo di batteri, una quota difficilmente raggiungibile con la sola dieta. Per questo sono consigliati degli integratori appositi, da scegliere per la quantità e la tipologia di ceppi contenuti e la concentrazione degli stessi.


E come sempre, vi lascio anche il video, in cui affronto il medesimo argomento. Il video è in collaborazione con l'azienda Natural For Care.



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