venerdì 12 aprile 2019

Shazam! - La mia recensione onesta

aprile 12, 2019 0 Comments

Prologo


Mercoledì scorso, approfittando della possibilità offerta dall'UCI Cinema più vicino di poter gustare un film in lingua originale, mi decido di seguire il mio ragazzo nell'idea di dare una possibilità a Shazam.
Premetto che partivo da dei pregiudizi (termine da intendersi in maniera puramente letterale, ossia che avevo dei pensieri pregressi alla visione della pellicola, non che l'avessi già giudicato male prima di vederlo) dicotomici: da un lato mi fa sempre piacere vedere sul grande schermo qualcosa della DC, che mi è sempre cara; dall'altro avevo il timore che si trattasse di un film forzatamente ironico, quasi da sembrare "stupido" (o "cazzone" se voglio togliere ogni tabù).
A me, che ancora mal digerisco il Deadpool della concorrenza, questo terribile sospetto attanagliava.

L'esperienza del film original version


Era la prima volta che riuscivo ad essere libera in uno dei giorni di programmazione in lingua originale e che il film fosse nelle mie corde, altrimenti avrei già usufruito di questa possibilità già da tempo. Io sarò anche una purista antipatica, ma se un film nasce in una lingua, voglio vederlo almeno una volta in quella lingua. E non parlo solo dell'inglese, ma di qualunque idioma possibile: un film italiano lo vedrei in italiano, così come La Casa De Papel ho preferito vederla interamente in spagnolo, giusto per fare un esempio.
Nel cinema della mia città, nel giorno dedicato a Shazam in versione originale, eravamo in 5. Cinque. Bello perchè la sala era tutta nostra, triste perchè nelle altre sale ho visto entrare decine di spettatori.
Eppure l'esperienza è bellissima! Sembra di essere alla prima internazionale della pellicola, oppure sul divano di casa, versione extra-lusso, a godersi i dialoghi così come sono nati (lo ribadisco, la mia non è una preferenza di lingua, ma il voler ascoltare battute, modi di dire, giochi di parole e quant'altro così come regista e sceneggiatori li hanno pensati).
Non ho ancora precisato uno dei dettagli più importanti di tutta l'esperienza Original Version dell'UCI Cinema: i sottotitoli ci sono e sono in italiano. In questo modo anche se avete il timore della lingua straniera, potete godervi il film in tranquillità.
Il cinema "sotto casa" in cui sono andata io, pagando regolarmente il biglietto (a scanso di equivoci) è il Palariviera di San Benedetto del Tronto.

Shazam!


Ma veniamo ora al nocciolo dell'intera questione, la mia sincera ed onesta opinione su uno dei film più attesi del 2019 in casa DC-Warner Bros: Shazam, il potente mago che un tempo rispondeva al nome di Captain Marvel (leggere per credere). Fin da quando fu confermato Zachary Levi nel ruolo del protagonista, il mio naso ha iniziato a storcersi. Un attore bravo, ma che giudicavo inadatto a quel ruolo, e che da subito diede l'idea che il film avesse un tono forse un po' troppo scansonato. Ma la possibilità di redenzione (e di smentire i miei pregiudizi) non si nega a nessuno, così mi son turata il naso e ho aspettato di vedere come andava.



La storia è simile a quella cartacea. Il povero Billy Batson, ennesimo orfano protagonista di avventure DC Comics, alla ricerca disperata della donna che lo mise al mondo, finisce nell'ennesima casa famiglia, a Filadelfia. Il suo goffo e nemmeno eccessivamente altruista tentativo di salvare uno dei suoi nuovi fratelli dalla violenza di due bulli viene notato da un vecchissimo mago, da tempo immemore custode di un incredibile potere. In realtà il brav'uomo cercava da tempo un degno erede dei suoi poteri, ma tutti i possibili candidati lo avevano deluso. Uno di loro, deluso dal rifiuto del mago di considerarlo degno, dedicherà la sua intera esistenza a vendicarsi, riuscendo a liberare i peccati che il mago teneva imprigionati, acquisendone tutto il potere. Thaddeus Sivana, questo il nome del rancoroso ex bambino indegno, è diventato ora una minaccia per il pianeta.
Billy diventa quindi, suo malgrado, l'ultima speranza dell'intera umanità, l'unico sulla carta capace di contrastare la forza dei sette peccati capitali, incarnati da altrettanti mostri feroci.
Ma Billy è tutto fuorchè un eroe e per molto tempo continuerà a comportarsi come il quindicenne immaturo che era prima di incontrare il mago Shazam. Sarà solo quando tutto si complicherà che dovrà dimostrare, prima di tutto a se stesso, di essere degno di incarnare i principali poteri delle divinità greche antiche.


Lontano anni luce dal freddo denterminismo di un giovane Bruce Wayne ma anche dal nobile animo dell'ultimo figlio di Kripton Superman, Billy deve imparare a diventare un eroe in tutta fretta. La sua nemesi infatti, ha passato decenni a tramare e pianificare la sua vendetta, mentre lui ha appena iniziato a sperimentare la super-forza e la super-velocità.

Shazam, inteso come questo film, è infatti la storia del viaggio interiore di Billy alla ricerca di quella stabilità, quella pace che solo una famiglia senza legami di sangue riuscirà a dargli. Un viaggio simile ma opposto a quello di Thaddeus, che impiegherà una vita per liberarsi finalmente del fardello della sua famiglia, non un rifugio ed uno stimolo, ma un qualcosa di più simile ad una prigione per lui.
Per me non è stato difficile simpatizzare per il povero dottor Sivana, umiliato, maltrattato, escluso da chi avrebbe dovuto donargli affetto, e finito per dedicare ogni energia alla vendetta nei confronti di un attempato stregone. Sivana merita di assaggiare il potere dell'Occhio dei Peccati, meritava di sentirsi importante tanto quanto il buon Billy meritava di trovare un porto sicuro da cui far salpare finalmente la sua vita. Eppure l'eroe non è Sivana, ma il ragazzino ingenuo.

Il mio giudizio onesto sul film


Inizio con dire che i miei timori iniziali sul tono del film erano in gran parte fondati: Shazam si discosta totalmente dagli standard cupi a cui il binomio Warner-DC ci ha abituati e lo fa ancor più sfacciatamente di quanto ha fatto Aquaman lo scorso anno. Lo Shazam di Levi è un bambinone a tutti gli effetti e dimostra, se possibile, ancora meno anni dello stesso Billy. Fasciato nella sua tuta rossa aderente (e molto imbottita nella parte superiore, nonostante il gran lavoro in palestra del buon Zachary), l'eroe che potrebbe competere in forza e potenza con Superman non esce mai dal suo ruolo di bambinone con i poteri. E proprio a Superman, questo Shazam sembra somigliare fin troppo: nel suo scoprire i poteri, nel suo trovare rifugio e forza nella famiglia, nell'invidia del cattivo di turno verso di lui.



Shazam non è una pellicola per riflettere, ma per passare due ore spensierate se vi piacciono le commedie vecchio stile. Gag sul giocare a fare gli adulti, battute sui supereroi, slogan da fumetto e poco più, mentre l'unico personaggio di spessore, in questo caso il cattivo della situazione, affronta i suoi demoni e ne esce vincitore per un tempo talmente breve, che non può che fare tenerezza.
Forse devo mettermi l'anima in pace. Il cavaliere oscuro ed il dio caduto dovranno lasciar spazio a capelloni che rivendicano il trono di Altantide a suon di battute e bambini che lanciano fulmini dalle mani. La Warner ha cambiato rotta e devo farmene una ragione.
Eppure questo tono così esplicitamente scanzonato non mi attrae, non mi prende come invece sembra fare con il grande pubblico.

Eppure qualcosa ho apprezzato, da fan di lungo termine, sono i continui riferimenti ad altri supereroi, alla questione del nome da dare al supereroe (ve l'ho detto all'inizio che nasce come Captan Marvel), alla cultura pop. Basta questo a farmi promuovere un film durante il quale ho più allargato le braccia sconsolata che sorriso di cuore? No.

Il mio voto complessivo? 6. La sufficienza è meritata per il fatto che le due ore di film non pesano, il villain è degno di empatia (e somiglia a Lex Luthor - non solo per la pettinatura). Gli effetti speciali non sono però degni del 2019 e sembrano lontanissimi da quelli di Aquaman.



Però l'esperienza del cinema in lingua originale mi ha conquistata, ci tornerò sicuramente!