giovedì 23 febbraio 2017

Etica e morale: il mio modesto parere su ciò che osservo.

La cronaca nazionale mi mette al corrente, giusto ieri, di questa notizia relativa all'assunzione di due ginecologi al prestigioso ospedale San Camillo di Roma. Il dettaglio che é salito agli onori della cronaca é stata l'esplicita ricerca di medici non obiettori.

Questo post canalizza tutta la mia rabbia per la futile polemica scatenata in merito a questa notizia dai vescovi della CEI, dai cosiddetti "medici cattolici" e da uno stuolo di persone piene di rabbia, convinte che le donne siano tutte delle superficiali sprovvedute.

Superfluo specificare, dopo queste premesse, da che parte della barricata mi pongo io.



Etica e Morale - Il mio punto di vista



La morale detta il nostro comportamento da singoli individui. È il nostro codice di condotta, la nostra coscienza. Su di essa basiamo tutte le nostre azioni e le nostre scelte.

La morale é personale. Occorre rivendicare sempre una propria morale, che deve necessariamente essere frutto di riflessione personale. Lo specifico perché spesso mi capita di incontrare e scontrarmi con persone la cui morale appare preconfezionata, frutto di un mero copia-incolla dall'alto. Spesso accade quando si é ferventi seguaci di "qualcosa", religioni, gruppi o movimenti.

Fateci caso anche voi: parlando con 10 persone cattoliche, non di rado avranno le stesse idee su determinati argomenti. Ci può stare. Ma se su 1000 o anche più persone, alla stessa domanda ci sentiamo rispondere con le medesime frasi fatte, usare gli stessi termini, qualcosa non va. Inizia a venirmi il dubbio che non ci sia stato alcun tormento personale, nessuna riflessione a monte che abbia portato a condividere quei valori.

Nessuno può e deve permettersi la morale di un altro; dovremmo anzi tutti insieme lottare affinché tutti abbiamo la possibilità di informarsi a dovere, da più fonti, per farsi delle idee proprie e rivendicarle.

Ben venga se vi ritrovate in toto nei precetti della vostra dottrina, se non avete mai avuto il bisogno di dubitare di quello che il parroco vi raccontava la domenica. Io vi invidio. Non invidio invece coloro i quali non hanno mai avuto un tormento interiore, non si sono mai posti domande e non hanno nemmeno mai avuto una discussione con chi volesse convincerli a condividere valori. Per costoro provo solo pena.

Sia chiaro a tutti che il mio esempio legato alla religione é solo uno dei tanti. Vedo esempi di imposizioni dall'alto e di seguaci con i paraocchi un po' ovunque, a cominciare dalla politica, passando per le associazioni (di ogni tipo) fino ad arrivare ai piccoli gruppi di aggregazione. Non di rado osservo un appiattimento delle conversazioni sull'attualità, spesso accompagnati da atteggiamenti di intolleranza verso colori i quali si permettono di dissentire educatamente. Tutto ciò non può che rattristarmi.



L'etica é invece altro. L'etica deve essere qualcosa di più, deve sempre accompagnare le regole di una società civile, mettendo i paletti per comportamenti e leggi che garantiscano giustizia ed equità sociale. L'etica ci permette di godere a pieno della democrazia, indicandoci come gestire la nostra libertà senza prevaricare nè soccombere. L'etica deve guidare la mano di ognuno di noi, dai legislatori alle forze dell'ordine, passando per tutte le altre categorie sociali e professionali.

Io stessa, quando mi sono iscritta al mio ordine professionale, ho accettato e sottoscritto un codice etico, che dovrò sempre tenere in considerazione nell'esercizio della mia professione. È ovvio e naturale che questo codice etico non coincide perfettamente con la mia morale personale. Eppure la cosa non mi disturba affatto. Conosco molti colleghi biologi che non riuscivano nemmeno a pensare di lavorare con cavie animali in laboratorio. Possono e devono avere una loro morale, eppure mai ne hanno fatto una ragione di stato o hanno preteso di lavorare in quei campi di ricerca.

 

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