lunedì 11 dicembre 2017

Salmonelle [Appunti di Microbiologia]

Salmonelle



Regnum: Bacteria
Phylum: Proteobacteria
Classis: Gammaproteobacteria
Ordo: Enterobacteriales
Familia: Enterobacteriaceae
Genus: Salmonella

[caption id="" align="aligncenter" width="445"]illustrazione 3D di salmonella typhi rappresentazione tridimensionale di Salmonella Typhi. credits: U.S. Centers for Disease Control and Prevention - Medical Illustrator[/caption]

Quello delle salmonelle é un genere straordinariamente complesso dal punto di vista tassonomico. Se ne contano infatti almeno 2000 sierotipi differenti, patogeni di animali a sangue freddo e sangue caldo.

Generalmente a localizzazione intestinale, raramente provocano infezioni sistemiche (tifo). Possono essere isolate anche dal sangue e dagli organi interni. In ambiente extra-animale sono presenti nel suolo e nelle acque stagnanti o nei fiumi.



Caratterisctiche generali




  • bastoncelli gram-negativi;

  • aerobi;

  • non sporigeni;

  • generalmente mobili;

  • glucosio-fermentanti;

  • non fermentano il saccarosio.



[caption id="" align="aligncenter" width="418"]colonie di salmonessa su terreno di coltura XLD agar colonie di Salmonella sp. su terreno di coltura xylose-lysine-deoxycholate (XLD) agar crediti: CDC[/caption]

Classificazione



La loro tassonomia é polifasica e tiene conto di diversi fattori di classificazione:

Le denominazioni convenzionali identificano
S. typhi
S. paratyphi
S. cholaraesuis
S. typhimurium
S. enteritidis

ma esiste anche una classificazione sierologica (classificazione di Knauffmann-White, basata sulla presenza di antigeni O somatici e antigeni H flagellari), una che tiene conto del ruolo clinico (Ewing), una che si basa sulle caratteristiche biochimiche, ecc.

In base all'omologia DNA-DNA sono state individuate due specie:


  • S. enterica, patogeno di animali a sangue caldo. Sette sottospecie, ognuna con numerosi serovar;

  • S. Bongori, patogeno di animali a sangue freddo.



Patogenesi



Le Salmonelle sono un patogeno intracellulare facoltativo, ossia non dipendono dalla cellula ospite per il loro metabolismo. Entrano nel nostro organismo attraverso l'ingestione di cibo o acqua contaminata e aderiscono all'epitelio delle cellule M (cellule altamente specializzate del MALT - Tessuto Linfoide Associato alle Mucose) innescando il meccanismo di endocitosi (trigger) che permetterà loro di entrare nelle cellule della parete intestinale attraverso un vacuolo modificato. Le salmonelle sfruttano in questo step i canali di ingresso dei nutrienti, inattivando le pompe protoniche). Una volta raggiunta la porzione basale della cellula, vengono liberate nel flusso sanguigno, dove verranno fagocitate dai macrofagi.

Fattori di Virulenza




  • ENDOTOSSINA = può giocare un ruolo decisivo nella sopravvivenza intracellulare;

  • CAPSULA = in S.typhi ed alcuni ceppi di S.paratyphi;

  • ADESIVITÁ sia fimbriale che non fimbriale;

  • SISTEMA DI SECREZIONE DI TIPO 3 e molecole effettrici:
    - un primo sistema é coinvolto nel favorire l'entrata nelle cellule epiteliali dell'intestino;
    - un secondo sistema é coinvolto nella capacità di sopravvivere all'interno dei macrofagi;

  • PROTEINE DI MEMBRANA = coinvolte anch'esse nella capacità di sopravvivere all'interno dei macrofagi;

  • FLAGELLI = aiutano i batteri a muoversi attraverso il muco intestinale;

  • ENTEROTOSSINA = ha un ruolo nelle manifestazioni gastroenteriche;

  • CAPACITÁ DI CATTURARE IL FERRO



Manifestazioni Cliniche



Le salmonelle sono uno dei principali patogeni alimentari, responsabili di due grandi manifestazioni cliniche:


  • GASTROENTERITI (salmonellosi minori) da S. enterica subs. enterica serovar Typhimurium e Enteritidis = caratterizzate da una forte e rapida risposta infiammatoria che ne previene la diffusione ad altri distretti corporei. Sono le manifestazioni cliniche più frequenti, che spesso si risolvono spontaneamente.

  • FEBBRI ENTERICHE (salmonellosi sistemiche: tifo, paratifo) da S.enterica subs. enterica serovar Typhi o serovar Paratyphi (forme più lievi) = le salmonelle riescono a diffondere prima che la reazione infiammatoria sia sufficientemente forte. In questo caso prevalgono i sintomi sistemici rispetto a quelli enterici.

  • Nel 10% dei casi il paziente va incontro a SETTICEMIE da S. enterica subsp. enterica serovar Choleraesiuis. Si riscontrano infezioni suppurative localizzate come osteomieliti, endocarditi ed artriti).



Gastroenterite



Il quadro clinico é caratterizzato da dolore addominale, febbre, crampi, diarrea, nausea, vomito.
In alcuni soggetti predisposti, alcuni serovar diventano invasivi e possono causare polmoniti, osteomieliti, meningiti, sepsi.

La gastroenterite da salmonella é una zoonosi in quanto il serbatoio é animale (animali domestici e non) e la trasmissione avviene per via orale ed alimentare (carne cruda, soprattutto maiale, insaccati, prodotti caseari, pollame, uova, molluschi). È possibile la trasmissione interumana per la presenza di portatori sani. Fenomeni epidemici si possono verificare nelle scuole e negli ospedali.

La dose infettante é elevata: 10- 108

La diagnosi si esegue in seguito all'isolamento del batterio da campioni alimentari o dal materiale fecale del paziente.

Il trattamento prevede la somministrazione di liquidi ed elettroliti al paziente, mentre fondamentale rimane la prevenzione, attraverso un'igiene personale curate e la corretta refrigerazione e cottura del cibo.

Febbre Tifoide



Ci si contagia per ingestione di alimenti o acqua contaminata oppure per contatto interpersonale. Il batterio supera la barriera acida dello stomaco (gene ATR) e dopo un periodo di incubazione che può variare dai 10 ai 14 giorni, attraversa la mucosa dell'intestino tenue, diffonde nel tessuto linfoide dove supera il meccanismo di fagocitosi dei macrofagi e si moltiplica. Attraverso la linfa si riversa nel flusso sanguigno (batteriemia). Raggiunti fegato e milza, iniziano a moltiplicarsi e ad infettare nuovamente il tratto addominale.






Un numero ridotto di individui (circa il 10%) continua a diffondere S. Typhi per periodi prolungati (anche più di 1 anno) in assenza di sintomi; in questi portatori sani (un esempio storico é quello della cosiddetta Mary Tifoide) i batteri si moltiplicano nella colecisti e raggiungono l’intestino attraverso il dotto biliare.






I sintomi della febbre tifoide durano per alcune settimane e sono celafea, febbre, dolore addominale, anoressia. Il alcuni individui è asintomatica.

Il tifo é un'antroponosi in quanto il serbatoio é esclusivamente umano (sono sierotipi adattati all'uomo). La via di trasmissione è oro-fecale (da acque superficiali non potabilizzate, verdure crude, molluschi raccolti in acque contaminate o su sbocchi fognari e consumati crudi). Sono possibili contaminazioni crociate per contatto di attrezzi da cucina o alimenti.

La dose infettante minima é 103.

La diagnosi in laboratorio si esegue attraverso diverse metodiche standard:


  • emocoltura: positiva nella prima settimana dall'inizio della febbre, poi la positività va a decadere;

  • coltura delle feci (meno spesso urine): positive dopo la seconda settimana dall'inizio della febbre;

  • titolo anticorpale: aumenta di circa quattro volte nella fase acuta e durante la convalescenza. Test di Widal.



Il trattamento prevede la somministrazione di antibiotici (cloramfenicolo, ampicillina).La guarigione conferisce immunità permanente. Esistono diversi vaccini parzialmente efficaci (da batteri vivi ed attenuati).

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